Papa: “Unità nella diversità senza perdere l’identità”

“L’unità non è uniformità, non è fare obbligatoriamente tutto insieme, né pensare allo stesso modo, neppure perdere l’identità”. E’ quanto affermato da Papa Francesco durante l’udienza ai membri della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, in occasione della XVI Conferenza internazionale sul tema “Lode e adorazione carismatica per una Nuova Evangelizzazione”. “L’uniformità non è cattolica – ha detto il Pontefice – non è cristiana… L’unità cattolica è diversa ma è una. E’ curioso! Lo stesso che fa la diversità è lo stesso che poi fa l’unità: lo Spirito Santo”. Unità nella diversità, ha chiarito, “è riconoscere e accettare con gioia i diversi doni che lo Spirito Santo dà ad ognuno e metterli al servizio di tutti nella Chiesa”.

Ha ribadito l’importanza di “saper ascoltare, accettare le differenze, avere la libertà di pensare diversamente e manifestarlo”, “con tutto il rispetto per l’altro che è il mio fratello”. “Non abbiate paura delle differenze!”, ha esortato. “La respirazione – ha osservato facendo un parallelo con l’essere umano – è costituita da due fasi: inspirare, cioè mettere dentro l’aria, ed espirare, lasciarla uscire”. La lode, pertanto, “è l’inspirazione che ci dà vita, perché è l’intimità con Dio, che cresce con la lode ogni giorno”.

La vita spirituale, ha continuato, “si alimenta, si nutre nella preghiera e si manifesta nella missione: inspirazione ed espirazione. Quando inspiriamo, nella preghiera, riceviamo l’aria nuova dello Spirito e nell’espirarlo annunciamo Gesù Cristo suscitato dallo stesso Spirito”. Citando un’omelia pronunciata nella Messa a Santa Marta ha detto che la preghiera di lode “non è solamente la preghiera dei carismatici ma di tutta la Chiesa”: “È il riconoscimento della signoria di Dio su di noi e sopra tutto il creato espresso nella danza, nella musica e nel canto”. “Insieme alla preghiera di lode – ha proseguito – la preghiera di intercessione è oggi un grido al Padre per i nostri fratelli cristiani perseguitati e assassinati e per la pace nel nostro mondo sconvolto”.

Vedendo tra i presenti il pastore Giovanni Traettino ha invitato i fedeli a “non dimenticare che il Rinnovamento Carismatico è per sua stessa natura ecumenico”. “Ecumenismo spirituale – ha sottolineato – pregare insieme e annunziare insieme che Gesù è il Signore e intervenire insieme in aiuto dei poveri, in tutte le loro povertà”. “Oggi il sangue di Gesù, versato dai suoi molti martiri cristiani in varie parti del mondo – ha soggiunto – ci interpella e ci spinge all’unità. Per i persecutori, noi siamo uno! Ecumenismo del sangue”.