Il Papa ai sacerdoti: “Siate pastori con l’odore delle pecore”

Papa Francesco ai sacerdoti del Convitto San Luigi dei Francesi in Roma, ricevuti questa mattina in udienza in Vaticano

“Nella vita comunitaria, c’è sempre la tentazione di creare dei piccoli gruppi chiusi, di isolarsi, di criticare e di parlare male degli altri, di credersi superiori, più intelligenti. E questo ci insidia tutti! Non va bene. Possiate sempre accogliervi gli uni gli altri come un dono”. E’ la raccomandazione rivolta stamane da Papa Francesco ai sacerdoti del Convitto San Luigi dei Francesi in Roma, ricevuti in udienza in Vaticano.

“In una fraternità vissuta nella verità, nella sincerità delle relazioni e in una vita di preghiera possiamo formare una comunità in cui si respira l’aria della gioia e della tenerezza – ha detto il Pontefice -. Vi incoraggio a vivere i momenti preziosi di condivisione e di preghiera comunitaria in una partecipazione attiva e gioiosa”.

Papa: “Siate pastori con “l’odore delle pecore”

“Vi auguro di essere pastori con ‘l’odore delle pecore’ – ha proseguito, ribadendo quanto detto nell’omelia del 28 marzo 2013, nella sua prima messa crismale, appena 15 giorni dopo la sua elezione -, persone capaci di vivere, di ridere e di piangere con la vostra gente, in una parola di comunicare con essa”.

“Mi preoccupa, quando ci sono riflessioni, pensieri sul sacerdozio, come se fosse una cosa di laboratorio – ha sottolineato Francesco ‘a braccio’ -. Non si può riflettere sul sacerdote fuori del santo popolo di Dio. Il sacerdozio ministeriale è conseguenza del sacerdozio battesimale del santo popolo fedele di Dio. Questo non dimenticarlo. Se voi pensate a un sacerdozio isolato dal popolo di Dio, quello non è sacerdozio cattolico, e neppure cristiano”.

Spogliatevi di voi stessi, delle vostre idee precostituite, dei vostri sogni di grandezza, della vostra auto-affermazione, per mettere Dio e le persone al centro delle vostre preoccupazioni quotidiane”, ha detto ancora, “per mettere il santo popolo fedele di Dio: essere pastori, pastori. ‘Io vorrei essere un intellettuale, soltanto, non pastore’. Ma chiedi la riduzione allo stato laicale e ti farà meglio, no?, e fai l’intellettuale. Ma se sei sacerdote, sii pastore. Fai il pastore in tanti modi di farlo, ma sempre in mezzo al popolo di Dio”.

“Missionari del vostro tempo”

Il Papa – riassume Ansa – ha anche invitato i sacerdoti francesi “ad avere sempre orizzonti grandi, a sognare una Chiesa tutta al servizio, un mondo più fraterno e solidale. E per questo, come protagonisti, avete il vostro contributo da offrire. Non abbiate paura di osare, di rischiare, di andare avanti”, ha aggiunto: “La gioia sacerdotale è la sorgente del vostro agire come missionari del vostro tempo“.

“E con la gioia va insieme il senso dell’umorismo – ha concluso, ancora ‘a braccio’ -. Un prete che non abbia senso dell’umorismo non piace, qualcosa non va. Quei grandi preti che ridono degli altri, di se stessi e anche della propria ombra… Il senso dell’umorismo che è una delle caratteristiche della santità, come ho io segnalato nell’enciclica sulla santità”.