Papa: la Patria ideale “costruisce ponti, non muri”

La visita al Santuario 'Mater Misericordiae' a Vilnius, è per Papa Francesco l'ennesima occasione per ribadire la propria avversione nei confronti dei muri, considerati un ostacolo all'annuncio evangelico. Nella prima tappa del suo viaggio nei Paesi baltici, dopo l'incontro con le autorità lituane al Palazzo presidenziale, il Pontefice afferma: “Quando ci chiudiamo in noi stessi per paura degli altri, quando costruiamo muri e barricate, finiamo per privarci della Buona Notizia di Gesù che conduce la storia e la vita degli altri”. E ancora, volgendo lo sguardo alla storia d'Europa: “Abbiamo costruito troppe fortezze nel nostro passato, ma oggi sentiamo il bisogno di guardarci in faccia e riconoscerci come fratelli, di camminare insieme scoprendo e sperimentando con gioia e pace il valore della fraternità”.

Proprio il Santuario “Mater Misericordiae” è un crocevia di popoli diversi. Papa Bergoglio rileva che ogni giorno è visitato da “una moltitudine di persone provenienti da tanti Paesi: lituani, polacchi, bielorussi e russi; cattolici e ortodossi“, e che “oggi lo rende possibile la facilità delle comunicazioni, la libertà di circolazione tra i nostri Paesi”. Dunque egli rivolge un auspicio: “Come sarebbe bello se a questa facilità di muoversi da un posto all'altro si aggiungesse anche la facilità di stabilire punti d'incontro e solidarietà fra tutti, di far circolare i doni che gratuitamente abbiamo ricevuto, di uscire da noi stessi e donarci agli altri, accogliendo a nostra volta la presenza e la diversità degli altri come un dono e una ricchezza nella nostra vita”. A volte, ha aggiunto Francesco, “sembra che aprirci al mondo ci proietti in spazi di competizione, dove 'l'uomo è lupo per l'uomo' e dove c'è posto solo per il conflitto che ci divide, per le tensioni che ci consumano, per l'odio e l'inimicizia che non ci portano da nessuna parte”. Dunque il Vescovo di Roma ha affermato che “è la carità la chiave che ci apre la porta del cielo”, di qui l'appello a “non crederci superiori a nessuno” e a “costruire una Patria capace di accogliere tutti”; una Patria, ha ribadito, “che sceglie di costruire ponti e non muri, che preferisce la misericordia e non il giudizio”.