Papa Francesco: “Un cristiano può pregare in ogni situazione”

La preghiera cristiana nasce dall’audacia di chiamare Dio con il nome di Padre. Non si tratta tanto di una formula, quanto di un’intimità filiale in cui siamo introdotti per grazia”. È quanto ha affermato Papa Francesco nella catechesi dell’udienza di oggi, l’ultima del ciclo sul Padre Nostro.  “Un cristiano può pregare in ogni situazione – ha sottolineato il Santo Padre – e può assumere tutte le preghiere della Bibbia, dei Salmi specialmente; ma può pregare anche con tante espressioni che in millenni di storia sono sgorgate dal cuore degli uomini”. 

Il Papa ha fatto oggi il suo ingresso in piazza San Pietro alle 9.10 circa e, come è ormai consuetudine, ha fatto subito fermare la jeep bianca per far salire a bordo cinque bambini, tutti vestiti con il saio bianco della Prima Comunione. Nel suo discorso, Papa Bergoglio ha spiegato che “la preghiera deve essere insistente, e soprattutto deve portare il ricordo dei fratelli, specialmente quando viviamo rapporti difficili con loro”. La raccomandazione è quindi a “riconoscere” in alcune “espressioni” di Gesù l’assonanza con la preghiera cristiana per eccellenza. Gesù dice, ad esempio: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”. “Come non riconoscere in queste espressioni l’assonanza con il Padre nostro?”, ha esclamato Francesco: “E gli esempi potrebbero essere numerosi. Anche per noi”. Negli scritti di San Paolo non troviamo il testo del “Padre nostro”, ma “la sua presenza emerge in quella sintesi stupenda dove l’invocazione del cristiano si condensa in una sola parola: ‘Abbà!’, papà”, ha proseguito Francesco: “Nel Vangelo di Luca, Gesù soddisfa pienamente la richiesta dei discepoli che, vedendolo spesso appartarsi e immergersi in preghiera, un giorno si decidono a chiedergli: ‘Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni – il Battista – ha insegnato ai suoi discepoli’. E allora il Maestro insegnò loro la preghiera al Padre”.

Papa Francesco: “Santa Rita, un esempio per le donne di oggi”
 

Santa Rita da Cascia, di cui oggi ricorre la memoria, fu donna, sposa, madre, vedova e monaca del suo tempo”. Così il Papa, nei saluti ai fedeli di lingua italiana, al termine dell’udienza di oggi, ha ricordato la festività liturgica odierna. “Le donne di oggi, sul suo esempio – ha spiegato il Pontefice – possano manifestare il medesimo entusiasmo di vita e, al contempo, essere capaci dello stesso amore che ella riservò a tutti incondizionatamente”. Tra le migliaia di fedeli presenti in piazza San Pietro, Francesco ha salutato i partecipanti all’incontro promosso dalle Organizzazioni femminili cattoliche. Durante i saluti rivolti ai fedeli di lingua francese, invece, il Santo Padre ha voluto ricordare suor Ines Nieves Sanchez, una suora di 77 anni assassinata in Centrafrica: “Preghiamo per suor Ines, educatrice dei poveri, uccisa barbaramente proprio nel locale dove insegnava a cucire alle ragazze. Una donna in più che dona la sua vita al servizio dei poveri: preghiamo per lei”.

La vicinanza ai cattolici in Cina

Tra gli oltre 20 mila fedeli arrivati oggi a piazza San Pietro, c'era anche un gruppo di pellegrini cinesi, alcuni dei quali provenienti dalla diocesi di Shangai. Al termine dell'udienza generale, Francesco ha ricordato che venerdì prossimo la Chiesa celebra la festa di Maria Ausiliatrice, venerata in Cina al Santuario di “Nostra Signora di Sheshan”, pregando perché i cattolici cinesi possano essere testimoni di carità e di fraternità, restando sempre uniti nella comunione della Chiesa universale. “Questa felice occasione – ha detto il Pontefice – mi permette di esprimere speciale vicinanza e affetto a tutti i cattolici in Cina, i quali, tra quotidiane fatiche e prove, continuano a credere, a sperare e ad amare. Cari fedeli in Cina, la nostra Mamma del Cielo vi aiuti tutti ad essere testimoni di carità e di fraternità, mantenendovi sempre uniti nella comunione della Chiesa universale. Prego per voi e vi benedico”.