Papa Francesco: “Se la ricchezza costruisce muri, invertiamo la rotta”

Nell'Angelus di questa Domenica, Papa Francesco affronta il tema della ricchezza, meditando sul Vangelo di Luca (Lc 16,1-13), che ha per protagonista un amministratore “furbo e disonesto”, accusato di aver dilapidato di beni del padrone. Nella lettura – come sottolinea il Papa – l'amministratore che sta per essere licenziato, riduce i debiti di coloro che li avevano nei confronti del padrone: in questo modo, egli se li fa amici. 


Il video dell'Angelus di Papa Francesco del 22 settembre 2019 – Video © Vatican Media

Investire nei “doni” di Dio

“Gesù presenta questo esempio non certo per esortare alla disonestà, ma alla scaltrezza” sottolinea il Papa. La scaltrezza, “quel misto di intelligenza e furbizia”, permette di superare le situazioni difficili. Per Papa Francesco la ricchezza, cioè “il denaro, detto anche sterco del diavolo” può essere un mezzo per investire in relazioni: “Nella vita, infatti, porta frutto non chi ha tante ricchezze, ma chi crea e mantiene vivi tanti legami, tante relazioni, tante amicizie attraverso le diverse 'ricchezze', cioè i diversi doni di cui Dio l'ha dotato” sottolinea il Papa. 

La scaltrezza diventa saggezza

Vista sotto quest'ottica, la scaltrezza diventa “la saggezza di chi si riconosce figlio di Dio e mette in gioco se stesso per il Regno dei cieli” sottolinea il Pontefice. L'amministratore disonesto, infatti, muta il valore del denaro in occasione di riscatto: “Ad accoglierci in Paradiso, se saremo capaci di trasformare le ricchezze in strumenti di fraternità e di solidarietà, non ci sarà soltanto Dio, ma anche coloro con i quali abbiamo condiviso, amministrandolo bene, quanto il Signore ha messo nelle nostre mani” ha sottolineato, continuando: “Di fronte alle nostre mancanze e ai nostri fallimenti, Gesù ci assicura che siamo sempre in tempo per sanare con il bene il male compiuto. Chi ha causato lacrime, renda felice qualcuno; chi ha sottratto indebitamente, doni a chi è nel bisogno. Facendo così, saremo lodati dal Signore”.

La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Al termine dell'Angelus, dopo aver salutato i partecipanti alla corsa podistica romana,Via Pacis, il gruppo della Missione cattolica polacca in Germania, il Coro San Leonardo di Procida, i ragazzi cresimandi di Settimello (Firenze) e le Suore del Bell’Amore, che ricordano il 25° di fondazione, il Papa ha ricordato che Domenica prossima, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, celebrerà l'Eucarestia in Piazza San Pietro. Per questo motivo, ha invitato tutti a partecipare alla celebrazione “per esprimere anche con la preghiera la nostra vicinanza ai migranti e rifugiati del mondo intero“.