Papa Francesco: “La Messa è la preghiera per eccellenza, la più sublime”

La Messa è preghiera, anzi, è la preghiera per eccellenza, la più alta, la più sublime, e nello stesso tempo la più concreta. E' l'incontro d'amore con Dio mediante la sua Parola e il Corpo e Sangue di Gesù”. Sono queste le parole di Papa Francesco nella catechesi dell'udienza a Piazza San Pietro. “Che cosa è veramente la preghiera? – ha chiesto il Pontefice ai fedeli presenti – E' anzitutto dialogo, relazione personale con Dio. E' un incontro con il Signore. E l'uomo è stato creato come essere relazionale personale con Dio, che trova la sua piena realizzazione solamente nell'incontro con il suo Creatore“. 

Una relazione perfetta di amore

“La strada della vita è verso l'incontro definitivo col Signore”, ha aggiunto a braccio Papa Francesco ricordando che nel libro della Genesi “si afferma che l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, il quale è Padre e Figlio e Spirito Santo, una relazione perfetta di amore che è unità”.

Pregare non vuol dire ripetere frasi a pappagallo

Pregare non è ripetere a pappagallo delle frasi, è essere umili, riconoscersi figli, riposare nel Padre, fidarsi di Lui”. Durante la catechesi, incentrata sulla Messa e sulla reghiera, inoltre, il Pontefice ha ribadito che se non si è capaci di dire “padre”, non si è capaci di pregare. “Dobbiamo imparare a metteci alla sua presenza con confidenza filiale. Ma per poter imparare, bisogna riconocere umilmente che abbiamo bisogno di essere istruiti, e dire con semplicità: insegnami a pregare Signore”. 

Farsi piccoli come i bambini

Inoltre, il Pontefice ha sottolineato che per entrare nel Regno dei cieli è necessario farsi piccoli come bambini, sottolineando che loro sanno fidarsi, sanno che qualcuno si preoccuperà di loro, di quello che mangeranno o dei vestiti che indosseranno. Ma la loro caratteristica più importante è che sanno lasciarsi meravigliare. “Nella nostra relazione con il Signore, nella rpeghiera, ci lasciamo meravigliare?”, ha chiesto il Papa invitando i fedeli a “fidarsi, aprire il cuore per lasciarsi meravigliare. Ci lasciamo sorprendere da Dio, il Dio delle sorprese? Perché l'incontro con il Signore è un incontro vivo, non è un incontro di museo, e noi andiamo alla messa, non al museo, andiamo all'incontro vivo con il Signore”. 

Rinascere dall'alto

Papa Francesco ha poi concluso la catechesi con un invito: “Rinascere dall'alto“. “Si può rinascere? Tornare ad avere il gusto, la gioia, la meraviglia della vita, è possibile? Anche davanti a tante tragedie?”. È questa, per il Papa, “una domanda fondamentale della nostra fede e il desiderio di ogni vero credente: il desiderio di rinascere, la gioia di ricominciare”. “Noi abbiamo questo desiderio, rinascere sempre per incontrare il Signore? Avete questo desiderio voi? – ha chiesto Francesco ai fedeli -. Si può perderlo facilmente perché, a causa di tante attività, di tanti progetti da mettere in atto, alla fine ci rimane poco tempo e perdiamo di vista quello che è fondamentale: la nostra vita del cuore, la nostra vita spirituale, la nostra vita che è incontro con il Signore nella preghiera”. “Il Signore ci sorprende mostrandoci che ci ama anche nelle nostre debolezze – ha spigato il Papa – Gesù Cristo è la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”. “Il Signore ci perdona sempre”, ha ribadito il Papa sottolinenado che questo dono ci viene dato attraverso l'Eucarestia, ossia “quel banchetto nuziale in cui lo Sposo incontra la nostra fragilità”. “Posso dire che quando faccio la comunione il Signore incontra la mia fragilità?”, ha chiesto Papa in un passaggio a braccio. “Sì, possiamo dirlo perché questo è vero. Il Signore incontra la mia fragilità per riportarci alla nostra prima chiamata: quella di essere a immagine e somiglianza di Dio. Questo è l’ambiente dell’Eucaristia, questo è la preghiera”.