Papa Francesco: 'Dio salva uomo intero, anima e corpo'

Fedeli e turisti presenti a piazza san Pietro nella giornata di Ferragosto hanno ascoltato le parole del papa, affacciatosi alla finestra del Palazzo Apostolico a mezzogiorno in punto. “L'odierna solennità – ha esordito il Santo Padre dopo i saluti iniziali- esprime con gioia la venerazione per la Vergine Madre e lo fa nella comune liturgia e anche con mille differenti forme di pietà. Così – ha continuato Papa Francesco – si avvera la profezia di Maria 'tutte le generazioni mi chiameranno Beata'”.

Assunzione in cielo in anima e corpo

Il Santo Padre ha spiegato quello che per la Chiesa Cattolica è un dogma di fede: “L'assunzione in cielo in anima e corpo è un privilegio divino accordato alla Santa Madre di Dio per la sua particolare unione con Gesù. Un'unione corporale e spirituale maturata in tutta la vita di Maria con la sua partecipazione singolare alla vita del Figlio: Maria andava sempre con Gesù, per questo diciamo è stata la sua prima discepola”.

Un privilegio divino

Papa Francesco ha definito la Madonna una “comune donna del tempo” che viveva, però, “ogni azione quotidiana in unione con Gesù” come si è visto sul calvario dove questo rapporto “ha raggiunto l'apice con l'amore e la sofferenza del cuore. Per questo Dio le ha donato partecipazione piena anche alla Resurrezione e il suo corpo è rimasto preservato come quello del Figlio

L'esempio di Maria

Nella festa di oggi, la “Chiesa – ha detto il papa – ci invita a contemplare questo Mistero: Dio vuole salvare l'uomo intero, anima e corpo. L'assunzione di Maria – ha proseguito Bergoglio – ci dà la conferma di quale sarà il nostro destino glorioso.

L'intuizione dei filosofi greci

Facendo un excursus storico, il Santo Padre ha ricordato: “I filosofi greci avevano capito che l'anima dell'uomo è destinata alla felicità dopo la morte, tuttavia essi disprezzavano il corpo considerandolo la prigione dell'anima e non concepivano che Dio avesse disposto che anche il corpo dell'uomo fosse unito all'anima nella beatitudine celeste”. Ma per chi crede, la “Resurrezione della carne è un cardine nostra fede cristiana – ha detto il papa – e l'Assunzione di Maria conferma l'unità  della persona umana; siamo chiamati a servire e glorificare Dio con tutto il nostro essere, anima e corpo. Servirlo solo con il corpo è un'azione da schiavi, farlo solo con l'anima è un contrasto alla nostra natura umana”. 

'Maria ci aiuti nel nostro cammino quotidiano'

Papa Francesco ha poi ricordato quanto diceva sant'Ireneo: “La gloria di Dio è l'uomo vivente e la vita dell'uomo consiste nella visione di Dio.” Questo fa sì, ha proseguito il pontefice, che con “il generoso servizio a Dio e ai fratelli, il nostro destino nel giorno della Resurrezione sarà simile a quello della Madre Celeste”. Dunque, ha concluso il Santo Padre: “Glorificate Dio nel vostro corpo e lo glorificheremo in cielo. Preghiamo Maria affinchè ci aiuti nel cammino quotidiano, nella speranza di raggiungerla un giorno con tutti i santi e i nostri cari in paradiso.” 

Pensiero a Genova

Dopo la recita dell'Ave Maria, Papa Francesco ha voluto ricordare nell'Angelus la tragedia di ieri che si è verificata a Genova per il crollo del Ponte Morandi e che è costata la vita a quasi quaranta persone: “A Maria, consolatrice degli afflitti, vorrei affidare angosce e tormenti che in tante parti del mondo soffrono corpo e spirito. Ottenga per tutti conforto, coraggio e serenità. Penso in particolare – ha detto il papa – a quanti sono provati dalla tragedia avvenuta ieri a Genova che ha provocato vittime e smarrimento nella popolazione. Affido alla misericordia di Dio le persone che hanno perso vita,  esprimo spirituale vicinanza ai loro familiari, ai feriti e agli sfollati”.