“Il vostro talento è un dono prezioso. Insieme al sorriso diffonde pace, nei cuori, tra le persone, aiutandoci a superare le difficoltà e a sopportare lo stress quotidiano. Ci aiuta a trovare sollievo nell’ironia e a prendere la vita con umorismo. A me piace pregare ogni giorno, lo faccio da oltre quarant’anni, con le parole di San Tommaso Moro: ‘Dammi, Signore, il senso dell’umorismo’. Si può ridere anche di Dio? Certo, non è una bestemmia questa, come si gioca e si scherza con le persone che amiamo”. Lo ha detto il Papa parlando ai comici spiegando “Si può fare ma senza offendere i sentimenti religiosi dei credenti, soprattutto dei poveri”.
“In mezzo a tante notizie cupe, immersi come siamo in tante emergenze sociali e anche personali, voi avete il potere di diffondere la serenità e il sorriso”. E’ l’omaggio del Papa agli artisti del mondo dell’umorismo, provenienti da diversi Paesi, ricevuti oggi in udienza. “Siete tra i pochi ad avere la capacità di parlare a persone molto differenti tra loro, di generazioni e provenienze culturali diverse”, ha proseguito Francesco: “A modo vostro voi unite la gente, perché il riso è contagioso. È più facile ridere insieme che da soli: la gioia apre alla condivisione ed è il miglior antidoto all’egoismo e all’individualismo. “Guardo con stima a voi artisti che vi esprimete con il linguaggio della comicità, dell’umorismo, dell’ironia”, ha rivelato il Papa: ”Quanta saggezza c’è lì! Tra tutti i professionisti che lavorano in televisione, nel cinema, in teatro, nella carta stampata, con le canzoni, sui social, voi siete tra i più amati, cercati, applauditi. Sicuramente perché siete bravi; ma c’è anche un altro motivo: voi avete e coltivate il dono di far ridere”.
“Ridere aiuta anche a rompere le barriere sociali, a creare connessioni tra le persone. Ci permette di esprimere emozioni e pensieri, contribuendo a costruire una cultura condivisa e a creare spazi di libertà”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza una rappresentanza degli artisti del mondo dell’umorismo, provenienti da diversi Paesi, ha detto loro: “Voi ci ricordate che l’homo sapiens è anche homo ludens; che il divertimento giocoso e il riso sono centrali nella vita umana, per esprimersi, per imparare, per dare significato alle situazioni. Il vostro talento è un dono prezioso. Insieme al sorriso diffonde pace, nei cuori, tra le persone, aiutandoci a superare le difficoltà e a sopportare lo stress quotidiano. Ci aiuta a trovare sollievo nell’ironia e a prendere la vita con umorismo”. ”A me piace pregare ogni giorno – è da più di 40 anni che lo faccio – con le parole di San Tommaso Moro: ‘Dammi, Signore, il senso dell’umorismo’”, ha rivelato Francesco, che poi ha aggiunto a braccio: ”Conoscete quella preghiera voi? Voi dovete conoscerla. E’ nella Gaudete et Exsultate, la nota 101. Questa è una grazia che chiedo tutti i giorni, perché mi fa prendere le cose con lo spirito giusto”.
“Quando riuscite a far sgorgare sorrisi intelligenti dalle labbra anche di un solo spettatore – non è un’eresia – fate sorridere anche Dio”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza una rappresentanza degli artisti del mondo dell’umorismo, provenienti da diversi Paesi. “Ma voi riuscite pure in un altro miracolo: riuscite a far sorridere anche trattando problemi, fatti piccoli e grandi della storia”, l’omaggio di Francesco: “Denunciate gli eccessi del potere; date voce a situazioni dimenticate; evidenziate abusi; segnalate comportamenti inadeguati… Ma senza spargere allarme o terrore, ansia o paura, come fa molta comunicazione; voi svegliate il senso critico facendo ridere e sorridere. Lo fate raccontando storie di vita, narrando la realtà, secondo il vostro punto di vista originale; e in questo modo parlate alla gente di problemi piccoli e grandi”. “Secondo la Bibbia, all’origine del mondo, mentre tutto veniva creato, la Sapienza divina praticava la vostra arte a beneficio nientemeno che di Dio stesso, primo spettatore della storia”, ha ricordato il Papa citando il libro dei Proverbi, che dice così: “Io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo”.
“Si può ridere anche di Dio? E non è bestemmia questo! Certo, come si gioca e si scherza con le persone che amiamo”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza una rappresentanza degli artisti del mondo dell’umorismo, provenienti da diversi Paesi. “La tradizione sapienziale e letteraria ebraica è maestra in questo!”, ha esclamato Francesco: “Si può fare ma senza offendere i sentimenti religiosi dei credenti, soprattutto dei poveri”. “Continuate ad allietare la gente, specialmente chi fa più fatica a guardare la vita con speranza”, l’invito del Papa: “Aiutateci, con il sorriso, a vedere la realtà con le sue contraddizioni, e a sognare un mondo migliore!”. Al termine dell’udienza, Luciana Littizzetto ha letto la preghiera di San Tommaso Moro citata dal Papa, e il Santo Padre si è congedato a braccio dai comici benedicendoli con queste parole: “Vi auguro il meglio, e che Dio vi accompagni in questa vocazione tanto bella di far ridere. E’ più facile fare il tragico che il comico. Grazie per far ridere e anche grazie di ridere dal cuore”.
Fonte: AgenSIR
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