Padre Pio, cent'anni fa il miracolo delle stimmate

Padre Pio era un sapiente? Un filosofo? Uno scienziato? No. Era una persona umile, sofferente. Un uomo di preghiera, vicino alla gente e molto disponibile. Io avevo 4 anni quando mio padre mi disse che era morto ricordo esattamente quel momento, mi colpì molto”. E' citando le parole di Papa Paolo VI che il permier Giuseppe Conte, intervistato da Bruno Vespa a “Porta a porta”, spiega la sua devozione al santo di Pietrelcina. Parole arrivate non certo a caso dal momento che, quest'oggi, ricorre il centesimo anniversario della comparsa delle stimmate cosiddette “permanenti” sulle mani, sui piedi e sul costato del frate campano, le stesse piaghe che soffrì Gesù durante la Passione. Una ricorrenza che sarà celebrata a San Giovanni Rotondo, dove le iniziative di festa e preghiera si protrarranno fino al 23 settembre prossimo, quando ricorreranno i 50 anni dalla sua morte.

Forza e umiltà

Incontri, preghiere, testimonianze, alla presenza di importanti personalità del mondo ecclesiale, come il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, a sottolineare ancora una volta quanto affetto leghi i fedeli cristiani a Padre Pio, un umile frate che riuscì a fare della sua vita uno strumento per servire il Signore, costantemente e in ogni modo possibile, a cominciare dall'opera di carità e dalla confessione. Come ricordato ancora dal premier Conte, ciò che davvero colpiva di lui era “la sua capacità di leggere, esaminare e scrutare l'animo dei pellegrini, di colpire nel segno. Da questa sua capacità a volte nascevano anche delle conversioni di persone lontane dalla dimensione religiosa e avvicinatesi solo per curiosità”. I segni della Passione Padre Pio li portò per quasi 60 anni, scontrandosi con lo scetticismo dell'opinione pubblica e confrontandosi quotidianamente con chi vedeva in lui, già in vita, una figura degna della devozione dovuta a un santo, nonostante questo stridesse con la profonda umiltà del frate, una delle sue virtù maggiori.

Le celebrazioni

Oggi, a 100 anni esatti da quel 20 settembre 1918, giorno della manifestazione dei segni miracolosi, la sua terra si raccoglie in riflessione, cercando di alternare momenti di profonda preghiera interiore ad altri di adorazione eucaristica, alle quali recarsi con la consapevolezza di come l'esempio di Padre Pio continui a viaggiare nei cuori di tantissimi fedeli che, nei suoi tratti umili ma allo stesso tempo austeri, hanno visto un fulgido esempio di fede. La Santa Messa per la commemorazione delle stimmate sarà officiata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, presieduta da fr. Maurizio Placentino, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della provincia religiosa di sant'Angelo. Successivamente, nella chiesa inferiore di san Pio, verrà celebrata un'altra Messa presieduta da mons. Antonio Mennini, arcivescovo titolare di Ferento e officiale della segreteria di Stato della Santa Sede. Una giornata che, però, sarà innanzitutto dedicata a quell'intima spiritualità che è propria di ognuno che voglia accostarsi alle terre del santo, dove egli operò con mitezza e forza allo stesso tempo, portando nella carne i segni della Passione di Cristo.