Nei testi gli interrogativi di liceali e universitari

Ai microfoni di Vatican News, due giovani autori delle meditazioni della Via Crucis al Colosseo, che si celebrerà il 30 marzo, anticipano i contenuti dei testi. “Ho riflettuto su Gesù davanti a Pilato e sulla folla che lo condanna e predilige Barabba – dice Valerio De Felice che ha meditato la prima stazione -. Mi sono concentrato su Gesù davanti alla folla, sulla decisione che compie la folla di preferire Barabba. Una decisione che in realtà è una “non decisione”  perché nella folla persiste una responsabilità diffusa dove si perde la reale volontà del singolo. Questa decisione che a noi appare estremamente terribile, è in realtà spesso la decisione che ogni giorno prendiamo. Spesso preferiamo adottare la decisione della maggioranza, oppure avallarla col silenzio. Perché anche se è stridente rispetto a ciò che avvertiamo come giusto, non abbiamo il coraggio di esprimere ciò che pensiamo. Probabilmente perché questo ci fa anche comodo”. 

Marta Croppo si è soffermata sulla XIV stazione, quella della morte di Gesù: “Il mistero di Cristo che muore e che entra nel sepolcro, nel profondo, della nostra storia e delle nostre realtà, un luogo dove spesso noi non vogliamo entrare. Ho provato a descrivere Cristo come uomo, nella sua mitezza e umiltà“. Gesù nel sepolcro insegna ad entrare dentro se stessi, “nel proprio sepolcro, dove spesso non si ha il coraggio di scendere”, in quell'interiorità che solo Cristo può vedere e può sondare. Scrivere le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo insieme ad altri coetanei? Per Marta è una grande esperienza che fa scoprire la bellezza della fede condivisa