Mons. Paglia: “Dobbiamo riproporre la bellezza del matrimonio”

Presso il Pontificio Ateneo S.Anselmo di Roma, si è svolto il congresso internazionale  “Famiglia e relazioni umane: per una bioetica esistenziale”. Tra i protagonisti il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, Mons. Vincenzo Paglia. “Viviamo in una società che sta sempre più sgretolando e decomponendo il significato della famiglia – ha spiegato -; Papa Giovanni Paolo II nel 1980 aveva dato nel Sinodo assoluta priorità a questo tema. Papa Francesco oggi percepisce l’emergenza che per la prima volta nella storia il trittico formato da famiglia, matrimonio e vita si sta distruggendo a favore dell’individualismo”.

La piega assunta dalla nostra società ne è la dimostrazione.  “Ci troviamo in una condizione culturale in cui l’uomo si sente il re del creato in un’esaltazione del soggetto che sta diventando patologica” ha sottolineato il presule. E’ un mondo, quello attuale, fatto di “egolatria”: questo processo porta tutte le istanze a piegarsi all’io dando assoluta priorità ai propri desideri rispetto al bene comune e agli affetti più cari. Anche il matrimonio oggi ha perso il suo significato originale: prima era considerato una “cellula della società” dove tutto andava condiviso. Oggi questa parola viene associata al patrimonio e i beni materiali vincono sugli affetti familiari: ognuno è pronto a calcolare un piano di riserva in caso il rapporto non vada a buon fine. “Per questo – ha detto Mons. paglia – dobbiamo ritrovare il coraggio di riproporre la bellezza del matrimonio e della famiglia che Dio ci ha donato, perché sono il motore della società”

Solo chi mette al mondo dei figli può rendersi conto di cosa significhi condividere. Donando la vita ad un’altra persona si supera l’individualismo e si prendono tutti i rischi che comporta il dedicarsi a qualcun altro. Lo stesso Cicerone poneva al centro la famiglia intesa come “convivenza comune in accordo con la Res Publica” ma per la cultura di oggi tutto questo è pura utopia.

La conferenza ha toccato anche la tematica della solitudine e Paglia ha evidenziato come oggi l’uomo abbia paura di rimanere solo: “Esistono migliaia di casi di persone che, una volta divorziate, perdono tutto fino ad andare in rovina. Questo avviene perché non hanno accanto un supporto familiare adeguato che sappia reintegrarli e accoglierli. Nella società attuale – ha concluso Paglia – si sta radicando la patologia dell’autosufficienza: questo sta distruggendo l’umanità e i casi di aborti e di eutanasia ne sono l’esempio più lampante.