Milano, morto il cardinal Tettamanzi. Il Papa: “Era dedito al bene di tutti”

Il cardinale Dionigi Tettamanzi, ex arcivescovo di Milano, è morto a 83 anni dopo una lunga malattia. Il presule, che ha guidato l’Arcidiocesi ambrosiana dal 2002 al 2011, si è spento nella “Villa Sacro Cuore“, la “Casa di Spiritualità della Diocesi“, in Brianza, dove si era ritirato alla fine del suo mandato.

La preghiera della Diocesi

Accanto al cardinale c’erano i familiari e Marina, la storica assistente. Ieri il cardinale Angelo Scola e il neo eletto arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, avevano diffuso una nota per spiegare che le condizioni di Tettamanzi si erano “particolarmente aggravate” e per invitare la comunità diocesana a pregare per lui.

Il cordoglio del Papa

In messaggio da lui personalmente firmato, inviato al card. Scola e al card. Delpini, e rivolto ai familiari di Tettamanzi, Papa Francesco ha ricordato con affetto e gratitudine “l’intensa opera culturale e pastorale profusa” da questo “benemerito fratello” che ha “testimoniato con gioia il vangelo e servito docilmente la Chiesa”. Il Pontefice ha descritto l’ex arcivescovo defunto come “pastore sollecito, totalmente dedito alle necessità e al bene dei sacerdoti e dei fedeli tutti, con una peculiare attenzione ai temi della famiglia, del matrimonio e della bioetica, dei quali era particolarmente esperto”. Bergoglio ha quindi inviato la benedizione a quanti ne piangono la scomparsa, “con un pensiero speciale per quanti lo hanno amorevolmente assistito in questi ultimi tempi di malattia“.

Reazioni

“Con Tettamanzi scompare uno dei protagonisti della storia religiosa e sociale di Milano -ha commentato il Sindaco Luigi Sala -. Il cardinale ha orientato l’impegnativa eredità di Carlo Maria Martini nella rivitalizzazione della tradizione ambrosiana dell’accoglienza e della solidarietà. Ha affrontato la critica di tanti rimettendo profeticamente le nostre coscienze a confronto con i problemi di chi non ha nulla. A Milano il compito di seguire sempre il suo insegnamento”. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha espresso dolore per la perdita “dell’arcivescovo degli ultimi”. La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha definito Tettamanzi “un punto di riferimento spirituale e morale, sempre vicino alle ragioni dei più deboli, dei lavoratori in difficoltà, delle famiglie più bisognose”.

Il card. Scola, che successe proprio a Tettamanzi alla guida dell’arcidiocesi meneghina, ha parlato di “una grande perdita per la Chiesa milanese e per tutta la Chiesa universale, non solo per i diversi ministeri che egli ha assunto e per il suo servizio come esperto a Papi e alla Santa Sede, ma anche per la sua personalità umile, sorridente, appassionata ai rapporti. Era sempre teso ad incarnare la visione cristiana della vita nella realtà attuale. La sua biografia, ormai ampiamente conosciuta, è testimonianza di tutto questo”.

Il card. Edoardo Menichelli ricorda “l’amico, il fratello, il vescovo” che guidò l’arcidiocesi di Ancona-Osimo dal luglio 1989 all’aprile 1991. “Il card. Tettamanzi è stato un uomo di grande fede – ha detto – generoso nel servizio alla Chiesa, e ci ha lasciato la testimonianza di un Pastore attento ad ogni situazione, sensibile alle povertà e difficoltà di questo tempo, anche nel suo ministero ad Ancona”. Poi un ultimo pensiero: “Tettamanzi ci lascia anche la testimonianza di una grande serenità di fronte al grande mistero della morte“.

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