Messa di Pentecoste, il Papa: “Lasciamoci prendere per mano dallo Spirito”

Lasciamoci prendere per mano dallo Spirito Santo e portare in mezzo al cuore della città per ascoltarne il grido, il gemito. Carissimi, per metterci in ascolto del grido della città di Roma, anche noi abbiamo bisogno che il Signore ci prenda per mano e ci faccia 'scendere' in mezzo ai fratelli che abitano nella nostra città, per ascoltre il loro bisogno di salvezza, il grido che arriva fino a Lui e che noi abitualmente udiamo. Si tratta di aprire gli occhi e orecchie, ma soprattutto il cuore, ascoltando il cuore. Allora ci metteremo in cammino davvero. Allora sentiremo dentro di noi il fuoco della Pentecoste, che ci spinge a gridare agli uomini e alle donne di questa città che è finita la loro schiavitù e che è Cristo la via che porta alla città del cielo”. Sono queste le parole di Papa Francesco pronunciate nell'omelia durante la messa vespertina nella Vigilia di Pentecoste, celebrata sul Sagrata della Basilica Vaticana. 

Gesù è in mezzo a noi

Il Pontefice ha spiegato che anche oggi, “nell'ultimo giorno del tempo di Pasqua, festa di Pentecoste, Gesù è in mezzo a noi e proclama ad alta voce: 'Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva' – ha detto Papa Francesco – Lo Spirito Santo sgorga dal grembo di misericordia di Gesù Risorto, riempie il nostro grembo di una 'misura buona, pigiata, colma e traboccante' di misericordia (cfr Lc 6,38) e ci trasforma in Chiesa-grembo di misericordia, cioè in una 'madre dal cuore aperto' per tutti! Quanto vorrei che la gente che abita a Roma riconoscesse la Chiesa, ci riconoscesse per questo di più di misericordia, per questo di più di umanità e di tenerezza, di cui c’è tanto bisogno! Si sentirebbe come a casa, la “casa materna” dove si è sempre benvenuti e dove si può sempre ritornare. Si sentirebbe sempre accolta, ascoltata, ben interpretata, aiutata a fare un passo avanti nella direzione del regno di Dio… Come sa fare una madre, anche con i figli diventati ormai grandi”. 

Il “primato dello Spirito”

“Che cosa celebriamo oggi, tutti insieme, in questa nostra città di Roma?”, ha chiesto il Pontefice rivolgendosi ai presenti. “Celebriamo il primato delo Spirito, che ci fa ammutolire di fronte all'imprevedibilità del piano di Dio e poi trasalire di gioia – ha spiegato – Questo cammino di Chiesa, questo passaggio, questo Esodo, questo arrivo alla terra promessa, la città di Gerusalemme dalle porte sempre aperte per tutti, dove le varie lingue dell'uomo si compongono nell'armonia dello Spirito”.