Meeting di Cl: il Papa mette in guardia dall’alzheimer spirituale

“Uno dei limiti delle società attuali è di avere poca memoria, di liquidare come un fardello inutile e pesante ciò che ci ha preceduto. Ma questo ha delle conseguenze gravi. Pensiamo all’educazione: come possiamo sperare di far crescere le nuove generazioni senza memoria? E come pensare di edificare il futuro senza prendere posizione riguardo alla storia che ha generato il nostro presente? Come cristiani non coltiviamo alcun ripiegamento nostalgico su un passato che non c’è più. Guardiamo piuttosto in avanti fiduciosi. Non abbiamo spazi da difendere perché l’amore di Cristo non conosce frontiere invalicabili. Viviamo in un tempo favorevole per una Chiesa in uscita, ma una Chiesa ricca di memoria, tutta sospinta dal vento dello Spirito ad andare all’incontro con l’uomo che cerca una ragione per vivere. Sono innumerevoli le tracce della presenza di Dio lungo la storia del mondo; tutto infatti, a cominciare dalla creazione, ci parla di Lui. Il Dio reale e vivo ha voluto condividere la nostra storia: ‘Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’. Dio non è un ricordo, ma una presenza, da accogliere sempre di nuovo, come l’amato per la persona che ama”. Sono le parole del messaggio inviato da Papa Francesco agli organizzatori del Meeting di Rimini, indirizzato dal Segretario di Stato cardinale Parolin al vescovo di Rimini, mons. Lambiasi, letto prima della Messa che ha inaugurato la convention di Comunione e Liberazione.

L’alzheimer spirituale

“C’è una malattia che può colpire i battezzati” e che il Papa chiama “alzheimer spirituale: consiste nel dimenticare la storia del nostro rapporto personale con Dio, quel primo Amore che ci ha conquistati fino a farci suoi. Se diventiamo ‘smemorati’ del nostro incontro con il Signore, non siamo più sicuri di niente; allora ci assale la paura che blocca ogni nostro movimento. Se abbandoniamo il porto sicuro del nostro legame con il Padre, diventiamo preda dei capricci e delle voglie del momento, schiavi dei ‘falsi infiniti’, che promettono la luna, ma ci lasciano delusi e tristi, alla ricerca spasmodica di qualcosa che riempia il vuoto del cuore. Come evitare questo alzheimer spirituale? C’è una sola strada: attualizzare gli inizi, il ‘primo Amore’, che non è un discorso o un pensiero astratto, ma una Persona. La memoria grata di questo inizio assicura lo slancio necessario per affrontare le sfide sempre nuove che esigono risposte altrettanto nuove, rimanendo sempre aperti alle sorprese dello Spirito che soffia dove vuole”.

Non si guarda la realtà dal balcone

“Riguadagnare la propria eredità – continua il messaggio – è un impegno a cui la Madre Chiesa chiama ogni generazione”. Per questo il Papa invita “a non lasciarsi spaventare da fatiche e sofferenze, che fanno parte del cammino. Non ci è concesso guardare la realtà dal balcone, né possiamo rimanere comodamente seduti sul divano a vedere il mondo che passa davanti a noi in TV. Solo riguadagnando il vero, il bello e il buono che i nostri padri ci hanno consegnato, potremo vivere come un’opportunità il cambiamento d’epoca in cui siamo immersi, come occasione per comunicare in modo convincente agli uomini la gioia del Vangelo”.