Leader musulmano: “Porgiamo l’altra guancia, come Gesù”

Si è svolto a Faisalabad, popolosa città del Pakistan, un seminario interreligioso al quale hanno partecipato oltre un centinaio fra cristiani e musulmani, al fine di promuovere un dialogo di pace tra le due religioni. Non a caso la data dell’incontro è stata fissata in concomitanza con la Giornata internazionale della pace che viene celebrata il 21 settembre di ogni anno. L’intento dell’incontro, organizzato da South Asia Partnership Pakistan, in collaborazione con la parrocchia dell’Assunta e l’Agenzia per lo sviluppo sostenibile, è quello di “trovare vie pacifiche per appianare le controversie e i crescenti casi di intolleranza, estremismo e pregiudizio nella società, sottolineando al contempo il ruolo ricoperto dallo Stato, dalla società civile e dalla religione”.

Prima dell’incontro, i partecipanti si sono riuniti nella chiesa dell’Assunta per una messa solenne, durante la quale i presenti hanno intonato canti religiosi e preghiere per la pace. Padre Nisar Barkat, direttore della commissione Giustizia e pace di Faisalabad, ha rivolto una personale intenzione per quanti sono rimasti feriti “in attacchi terroristi” e ha voluto pregare “per l’unità e l’armonia fra fedi ed etnie diverse”.

Durante i lavori del seminario sono intervenute diverse personalità del Paese. “Perché vi siano davvero pari opportunità – avverte Amaina Zaman – bisogna garantire l’inclusione di tutti” ed è necessario che “la maggioranza prenda nelle proprie mani le comunità minoritarie” e ne assicuri tutela e protezione. La parlamentare Najma Afzal ricorda le sofferenze degli sfollati a causa delle alluvioni, che meritano tutela “morale ed economica”. Maulana Muhammad Yousaf Anwar, leader musulmano, elogia gli sforzi “della comunità cattolica di tutto il mondo” per la promozione della pace e della coesistenza pacifica”; egli invita inoltre a seguire “gli insegnamenti di Gesù Cristo” quando invita a “porgere l’altra guancia” in caso di offesa. “I capi religiosi – avverte – devono essere uniti per la pace e promuovere la protezione delle minoranze”.