L'aiuto del Papa alle popolazioni colpite

Il terremoto e lo tsunami hanno causato 1.407 vittime in Indonesia. Una tragedia che sembra non conoscere fine: i soccorsi continuano a scavare per recuperare cadaveri ed il bilancio è destinato inesorabilmente a salire. A questo si aggiunge la paura per la diffusione delle malattie. Proprio per prevenire il rischio di epidemie è stata, infatti, scavata una fossa comune dove seppellire i corpi senza vita

L'aiuto del Papa

Sono migliaia le persone che hanno perso l'abitazione ed il lavoro. Non sono mancate tensioni in queste ore tra gli sfollati in preda alla disperazione. Di fronte a questa situazione, il Santo Padre ha deciso di aiutare concretamente la popolazione indonesiana fornendo, per mezzo del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, un contributo iniziale di 100.000 dollari per gli abitanti dell'isola di Sulawesi. “Tale somma – spiega il Dicastero vaticano nella nota – vuol essere un'immediata espressione del sentimento di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento da parte del Santo Padre nei confronti delle persone e dei territori colpiti e verrà ripartita, in collaborazione con la Nunziatura Apostolica, tra le zone maggiormente toccate dalla catastrofe”. Nella tragedia hanno perso anche la vita 34 studenti di teologia i cui corpi sono stati ritrovati nei pressi della chiesa di Jonooge del distretto di Siri Biromaru.

Il sostegno della Caritas

L'aiuto di Papa Francesco si aggiunge a quello già predisposto dalla Caritas Ambrosiana che ha destinato una donazione di 30 mila euro per il beni di prima necessità della popolazione colpita che sarà indirizzata alle diocesi di Manado e Makassar, le più vicine all'area colpita. Papa Francesco, nel corso dell'Angelus di domenica scorsa, aveva pregato per la popolazione indonesiana ferita da questa immane tragedia: “Il Signore – aveva detto il Pontefice – li consoli e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando a portare soccorso“.