LA CHIESA PENSA ALL’AMBIENTE. PROSSIMA ENCICLICA DEL PONTEFICE

La tutela dell’ambiente vuol dire proteggere la persona, mettersi dalla parte dei più svantaggiati perché non c’è solo un problema di cambiamenti climatici ma anche di iniqua distribuzione delle risorse del pianeta. L’enciclica di Papa Francesco sull’ambiente è attesa in tempi brevi. Intanto la Chiesa riflette sulla questione chiedendo “nuovi modelli di sviluppo”, come ha detto il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il cardinale Peter Turkson, invoca dal canto suo “una conversione ecologica integrale”.

Turkson fa chiarezza anche sulla questione dello sviluppo sostenibile che per molti economisti passa anche per il controllo delle nascite, soprattutto nelle aree più povere del pianeta. Il cardinale ghanese ammette: “Arrivano al nostro dicastero proteste di cattolici che ci contestano la collaborazione con l’Onu che ha valori diversi, per esempio sul controllo delle nascite”. Ma assicura: “Noi non spazziamo via i poveri ma al contrario vogliamo che si investa su loro che sono
una grandissima risorsa”.

A fare il punto ieri è stato un convegno internazionale che si è tenuto alla Pontificia Università Santa Croce. Presente il mondo della politica, con il ministro olandese al Commercio estero Lilianne Ploumen e l’ex presidente del Messico Felipe Calderon, quello dell’economia, con il Ceo di Unilever e il direttore di McKinsey, e la Chiesa. Perché una cooperazione a tutti i livelli è più che mai necessaria. “Quando è in gioco il
futuro del pianeta non ci sono frontiere politiche, muri o barriere che possano proteggerci dal degrado ambientale o sociale”, dice Parolin, mentre il cardinale di Washington, Donald Wuerl, ha fatto presente che “la tutela dell’ambiente non compromette lo sviluppo economico, e in questo la Chiesa ha un
importante ruolo da giocare, non giudicando ma cercando di trovare insieme soluzioni eque per proteggere l’ambiente e la vita umana”.

L’ambiente quest’anno è in primo piano a molti livelli. Si guarda alla sessione Onu di settembre, nel corso della quale parlerà al palazzo di Vetro anche Papa Francesco, e alla Conferenza di Parigi sul clima che si terrà a dicembre. Ma a breve è attesa l’enciclica di Bergoglio. E quanto sia a cuore il tema a Francesco lo ha ribadito oggi l’ambasciatore olandese presso la Santa Sede, Jaime de Bourbon de Parme: “Quando sono arrivato in Vaticano cinque mesi fa ho incontrato il Papa e tra le prime questioni di cui mi ha parlato è stata
proprio quella del cambiamento climatico. Parlava in spagnolo ma ha usato un termine chiaro per indicare la situazione: una vergogna”.