INDONESIA: CHIUSI 22 SITI ISLAMICI RADICALI CHE OFFENDONO LA RELIGIONE

L’Agenzia Anti-terrore indonesiana (Bnpt) ha chiuso oggi 22 siti internet contenenti materiale islamico-radicale perché contenevano “falsi insegnamenti sull’islam”. L’operazione si è svolta con il coordinamento del Ministero della Comunicazione e dell’Informazione dell’Indonesia. Ismail Cawidu, portavoce di tale ministero, ha confermato che tale iniziativa è cominciata dopo la fera richiesta della Bnpt, preoccupata non solo delle possibili ripercussioni violente che i siti avrebbero potuto portare, ma anche del rispetto di una religione secolare.

Quella di oggi è solo la prima azione diretta del governo contro il radicalismo islamico online. Da vari anni l’Indonesia infatti assiste sul web ad una vera e propria escalation di materiale integralista che inneggia alla jihad. Nel passato poca attenzione è stata data alla questione, infatti durante i due mandati dell’ex-presidente Yudhovono (2005-2014), le richieste della popolazione- allarmata daalla pericolosa propaganda di questi siti – non sono mai state ascoltate in maniera adeguata dall’ex-ministro della Comunicazione Tifatul Sembiring. Infatti il politico, sulla pressione dell’ala islamica del Parlamento, ha sempre anteposto la battaglia contro la pornografia online a quella contro il radicalismo religioso, che infanga il culto stesso.

Però con il nuovo governo, soprattutto nelle ultime settimane, Jakarta ha aumentato le misure per contrastare la questione, le forze di polizia hanno compiuto alcuni raid e diversi militanti, legati allo Stato Islamico, sono stati arrestati. Per esempio lo scorso 27 marzo la polizia di East Java ha arrestato tre miliziani di ritorno dalla Siria perché erano delusi dal Califfato. Per cui le operazioni compiute rientrano nel pieno rispetto religioso e soprattutto vogliono tutelare i fedeli che spesso vengono discriminati a causa delle operazioni degli integralisti violenti.