India, cristiani perseguitati in nome della legge

India

Nello stato indiano di Madhya Pradesh radicali indù del Bajrang sfruttando la legge anti-conversione hanno picchiato e fatto arrestare una piccola comunità di otto cristiani pentecostali del villaggio di Kotla. L’attacco è avvenuto il 4 novembre scorso durante un raduno di fedeli per la preghiera, saputo dell’incontro alcuni militanti locali hanno fatto irruzione nel luogo ed avrebbero dato inizio alle aggressioni, in seguito la polizia di Bilkhiriya ha prelevato “i fedeli della Bethel Pentecostal Church in base alla legge anti-conversione in vigore nello stato” ha affermato Sajan George, il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic).

Dal 1968 è stato introdotto nel paese il Madhya Pradesh Freedom of Religion Act, ovvero “uno strumento per perseguitare e intimidire la vulnerabile minoranza cristiana”. “Le forze radicali indù lo sfruttano, inventando false accuse di conversioni forzate” spiega Sajan George. Nell’agosto 2013 il governo del Madhya Pradesh ha approvato un emendamento che ha reso la legge ancora più dura. La modifica impone ai sacerdoti di comunicare con un anticipo di 30 giorni alle autorità locali tutti i dettagli relativi alle persone che decidono di cambiare religione, multe altissime per chi trasgredisce. Sajan George sottolinea l’importanaza di avviare “un dialogo attivo e una vera cooperazione” tra cristiani e indù affinchè si possano “cancellare le nubi di sospetto e il timore che agitano il Madhya Pradesh e instaurare un clima di mutua tolleranza”.