Incontro tra il Papa e il re di Giordania

Un colloquio di una ventina di minuti che è stato incentrato soprattutto su due questioni di grande attualità: Gerusalemme e il destino dei cristiani in Medio Oriente. Sono i temi affrontati nell'udienza che Papa Francesco ha concesso al re Abdullah II di Giordania, il quale successivamente ha incontrato il Segretrio di Stato card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Il re non era accompagnato dalla moglie Rania ma dal principe Gahazi bin Muhammad, suo cugino. Un incontro molto cordiale in cui il sovrano ha salutato il Pontefice chiamandolo “Mio caro amico e fratello“.

Una nota della sala stampa fa sapere che nei colloqui “ci si è soffermati soprattutto sul tema della promozione della pace e della stabilità nel Medio Oriente, con particolare riferimento alla questione di Gerusalemme e al ruolo di Custode dei Luoghi Santi del Sovrano hashemita. In tale contesto, si è rinnovato l’impegno per favorire i negoziati tra le Parti interessate, come pure per promuovere il dialogo interreligioso. Infine, si è rilevata l’importanza di favorire la permanenza dei cristiani in Medio Oriente e il positivo contributo che essi apportano alle società della regione, di cui sono parte integrante”.

Al momento del consueto scambio di regali il re ha donato al S. Padre una stampa che riproduce il Santo Sepolcro e diversi siti di Gerusalemme oltre ad alcuni flaconcini contenenti l’acqua del fiume Gordano. Francesco ha contraccambiato con le edizioni rilegate delle due esortazioni “Evangelii Gaudium” e “Amoris Laetitia” e dell'enciclica “Laudato si'”.