Incontro mondiale delle famiglie 2015: “L’amore è la nostra missione”

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“Incoraggiare le famiglie affinché accolgano con gioia il progetto di Dio” nella loro vita, con l’aiuto dell’esperienza millenaria della Chiesa. E’ uno degli obiettivi dell’VIII Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma a Filadelfia dal 22 al 27 settembre 2015, così come evidenziato stamane durante una conferenza stampa nella quale è stato presentato il cammino di preparazione dell’evento. All’incontro sono intervenuti l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del dicastero per la Famiglia, mons. Joseph Chaput, arcivescovo di Filadelfia e una famiglia della città americana impegnata nella vita della Chiesa locale. Mons. Chaput ha espresso la speranza della partecipazione del Santo Padre, che “è molto amato, sia all’interno sia all’esterno della Chiesa cattolica negli Stati Uniti”.

“Sono previsti tra i 10 mila e i 15 mila partecipanti da tutto il mondo ha aggiunto – al Congresso sulla famiglia. Una Messa celebrata dal Papa potrebbe facilmente richiamare oltre un milione di persone”. L’arcivescovo ha ricordato il tema dell’incontro, “L’amore è la nostra missione, la famiglia è viva”, sottolineando che è stato preparato un testo di catechesi sui temi forti riguardanti la famiglia. Mons. Paglia ha ricordato due appuntamenti che precederanno Filadelfia 2015: il convegno “Famiglia e povertà” – promosso assieme a “Caritas Internationalis” – del 18 settembre e l’incontro tra il vescovo di Roma e i nonni di tutto il mondo del 28 settembre a piazza San Pietro.

Si attendono, ha detto il presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, circa 40 mila persone provenienti da 20 Paesi, tra cui una coppia di anziani profughi iracheni che daranno la loro testimonianza sulle sofferenze del loro popolo. Mons. Paglia ha commentato anche le iniziative di “Manif pour tous”, il movimento francese a difesa della famiglia: “Direi che è un esempio molto bello, quello che è accaduto in Francia, e cioè di coinvolgere il più largamente possibile credenti, credenti in altro modo, non credenti, chiunque, per sostenere questa dimensione della famiglia come cellula fondante delle nostre società”.