In Italia 20 mila appartenenti ad ordini religiosi

Salesiani, francescani, gesuiti… sono 20 mila i religiosi in Italia; di questi, 2 mila sono stranieri. Fanno parte di 118 diverse congregazioni religiose maschili, più o meno numerose, come i salesiani fondate da san Giovanni Bosco, i francescani, i domenicani…ma anche nomi meno conosciuti al grande pubblico come i missionari ardorini – o “Pii Operai Catechisti Rurali” – e i verbiti della Società del Verbo Divino riconosciuta nel lontano 1909. I numerosi religiosi animano 1.200 parrocchie e 477 oratori e gestiscono centinaia di centri per l’assistenza di poveri, tossicodipendenti, malati di Aids, disabili e migranti. Le vocazioni non si sono spente: quest’anno sono entrati 1.000 nuovi giovani. Le cifre risalgono al 2012 e sono stazionarie rispetto a quelle di cinque anni prima.

A diffondere i dati è la Conferenza italiana superiori maggiori (Cism) che ieri ha aperto a Tivoli la sua 54a assemblea generale sul tema “Missione della Chiesa e la vita consacrata. Una lettura dell’Evangelii Gaudium”. Fino al 7 novembre si incontrano e confrontano 130 tra superiori provinciali, delegati regionali, vicari episcopali provenienti da tutte le regioni. “I religiosi d’Italia hanno piacere di sognare lo stesso sogno di Papa Francesco: una scelta missionaria della Chiesa capace di trasformare ogni cosa” afferma padre Luigi Gaetani, presidente della Cism. “Vogliamo coinvolgerci attraverso la gioia dell’annuncio – prosegue – dove la buona notizia è gioia e speranza, dialogo con l’uomo, con chi non crede, chi è lontano, è povero e in difficoltà. Occorre non pensarci nella logica dell’autopreservazione, ma in stato di ‘uscita’. Una comunità che non ha paura di fare il primo passo, che va incontro, che cerca i lontani e arriva agli incroci delle strade per invitare gli esclusi”.

Padre Gaetani aggiunge che: “È urgente osare un po’ di più, a imitazione dei tanti fratelli che ci hanno preceduti e hanno speso la vita per il bene di tutti e l’amore di Dio. Dentro questo orizzonte ecclesiale, crediamo che il futuro della Vita religiosa non sia affatto nero perché non è un mondo che sta morendo, ma un nuovo mondo che sta nascendo e noi – conclude – dobbiamo avere occhi per scrutare gli spazi della speranza e cuore per piegarci su ogni uomo”. Venerdì 7, a conclusione dei lavori, è previsto l’incontro con papa Francesco.

Nello specifico della vita religiosa, in Italia la presenza è numericamente molto varia. Si va dai salesiani (con oltre 2.300 religiosi) ai minimi (16), dai frati cappuccini (2.049) ai frati minori (1.953), dai monaci trappisti (29) agli ardorini (42) e ai “boccone del povero” (43). 553 i gesuiti, 221 gli orionini, 183 i guanelliani, fino ai venturini, verbiti e vocazionisti. Come religiosi sono presenti in più di 1.200 parrocchie, 207 case di spiritualità, 477 oratori e centri giovanili. Non solo: gestiscono 112 centri per l’assistenza dei poveri, 24 per tossicodipendenti e malati di Aids, 75 case di riposo, 87 strutture per disabili, 3 per minori, 35 per l’accoglienza di migranti. Inoltre animano 263 Istituti scolastici tra materne, elementari, secondarie di 1° e 2° grado, istituti professionali e centri di formazione al lavoro. Ben 120 i Centri culturali da loro gestiti, 99 le librerie, 55 le case editrici, 30 le emittenti tra radio e televisione, 337 le riviste. Se permane il calo delle vocazioni italiane, aumentano quelle in America Latina, Asia, Africa. Eppure nel nostro Paese quest’anno sono un migliaio i giovani che hanno scelto di entrare in una congregazione religiosa maschile. Una formazione compiuta in oltre 800 strutture tra seminari, comunità di accoglienza vocazionale, noviziati, studentati, centri teologici e di formazione.