“In Irlanda una sconfitta per tutti”

I risultati del referendum che ha aperto la strada alla legalizzazione dell'aborto in Irlanda continuano a sollevare grande amarezza nella Chiesa. “Non riesco a gioire per questioni come quella irlandese proprio perché a me fa molta fatica accompagnare il lavoro sporco della morte, mi fa molta più gioia accompagnare la vita, sostenerla, promuoverla. In questo senso affidare a una legge decisioni così drammatiche è una sconfitta per tutti. Ecco perché sarebbe più sapiente invece circondare queste mamme incinte di affetto, di comprensione, di aiuto anche nelle situazioni più difficili. Per riscoprire una cultura che aiuti a vivere, che aiuti a sostenere e non a eliminare qualcuno”. Lo ha affermato monsignor Vincenzo Paglia, presidente dell'Accademia per la Vita, commentando i risultati della consultazione. Del resto, l'Irlanda, che tra pochi mesi ospiterà l'incontro mondiale delle famiglie a cui parteciperà anche Papa Francesco, pur essendo una nazione tradizionalmente cattolica, ha ormai imboccato la strada di una secolarizzazione che l'ha portata in pochi anni ad approvare anche divorzio e matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Monsignor Paglia ha parlato a margine del seminario “Esistono bambini incurabili?”, in corso all'ospedale Bambino Gesù di Roma. “In questo senso – ha speigato l'arcivescovo – sono decisioni che non mi fanno gioire, a me ha sempre impressionato una omelia di monsignor Romero fatta al funerale di un prete ucciso dagli squadroni della morte. Romero disse: 'Il Concilio Vaticano II chiede oggi a tutti i cristiani di essere martiri, cioè di dare la vita'. Tutti dobbiamo dare la vita come ad esempio una mamma che concepisce un bambino lo tiene nel suo seno, lo fa nascere, lo allatta, lo aiuta: questa mamma sta dando la vita, questa mamma è una martire. Ecco io credo che un uomo sapiente e che sarà santo tra qualche mese abbia da insegnarci che cosa vuol dire dare la vita e non dare la morte”