In calo il numero dei cattolici in America Latina

episcopato

L’America latina conta 425 milioni di cattolici, circa il 40% dei fedeli sparsi in tutto il mondo e può vantare la presenza di un argentino come successore di Pietro, ma nonostante questo aumenta il numero degli atei, degli agnostici e dei protestanti. Lo rivela uno studio realizzato dal Pew Research Center, un istituto di ricerca con sede a Washington.

Negli ultimi tempi – precisamente dal 1970 al 2014 – i cattolici sono scesi dal 92% al 69%, mentre, negli stessi anni, grazie all’aumento delle chiese evangeliche in tutto il territorio, è cresciuta la percentuale di protestanti, dal 4% al 19%. Molti di questi, sottolineano gli studiosi, sono stati battezzati come cattolici. Molte sono anche le persone che si dichiarano atee o agnostiche, passate dallo zero all’8%. Questi dati sono impressionanti se consideriamo che nello scarto di tempo tra il 1910 e il 1970 i cattolici del sud America contavano il 94% mentre i protestanti rappresentavano l’1%.

La ricerca si basa sui dati del World religion database, dove sono raccolte le informazioni provenienti da vari istituti indipendenti . Dagli studi emerge che i paesi più cattolici sono: Paraguay (89% della popolazione), Messico (81%), Colombia (79%), Ecuador (79%), Bolivia (77%) e Perù (76%). La percentuale più bassa si registra in Uruguay con il 42%. Il Brasile continua ad avere il maggior numero di cattolici al mondo, con 120 milioni di fedeli.
Ad ospitare la più alta percentuale di protestanti sono invece l’Honduras e il Guatemala con il 41%. L’Uruguay, paese che affronta una grande crisi economica e di identità nazionale, registra la fetta più grande di atei, seguito dalla Repubblica domenicana e dal Cile.

Dalla ricerca emerge anche un ultimo importante fattore: in America latina gli ex cattolici sono molto scettici circa Papa Francesco, ad eccezione dell’Argentina e dell’Uruguay, i protestanti e gli atei non sembrano simpatizzare per il Pontefice. Il quadro che emerge dalla ricerca Pew Reserch Center rivela una vera e propria emoraggia di cattolici, una sostanziale crisi della fede frutto della secolarizzazione.