Il Santo Padre: “Per un’economia più giusta serve una conversione istituzionale”

“La sfida del 21º secolo: creare un nuovo patto sociale” è il tema scelto dai partecipanti al Fortune-Time Global Forum che sono stati ricevuti in udienza dal Papa. L’obiettivo, come ha ricordato lo stesso Francesco nel suo discorso, punta alla realizzazione “urgente di più inclusivi e giusti modelli economici”. Non si tratta di cercare “un nuovo accordo sociale in astratto” ma, ha sottolineato il Pontefice, di mettere in campo “idee concrete e un’azione efficace che andrà a vantaggio di tutti e inizierà a rispondere alle pressanti questioni dei nostri giorni”.

Il Forum è stato organizzato da Fortune Live Media sotto la direzione di Alan Murray, responsabile del contenuto globale di Time Inc. e caporedattore di Fortune, e di Nancy Gibbs, direttrice editoriale di Time Inc. News Group e caporedattrice di Time. L’evento ha visto riuniti per due giorni dirigenti delle aziende Fortune 500, rappresentanti delle realtà Time 100 e leader internazionali del mondo accademico, religioso e sindacale, oltre che di organizzazioni no profit, per rispondere all’esigenza di un sistema economico globale in grado sia di incoraggiare la crescita che di distribuire in modo più ampio ed equo i benefici. Nel comitato organizzatore sono presenti amministratori delegati di grandi multinazionali e fondazioni filantropiche di livello mondiale.

Nel suo discorso il S. Padre, ringraziando per aver messo al centro dei lavori la dignità della persona umana richiamando l’attenzione su poveri e rifugiati, ha ricordato che “quando ignoriamo il grido di tanti nostri fratelli e sorelle in ogni parte del mondo, non solo neghiamo loro i diritti e i valori che hanno ricevuto da Dio, ma anche rifiutiamo la loro saggezza e impediamo ad essi di offrire al mondo i loro talenti, le loro tradizioni e le loro culture. Questi comportamenti accrescono la sofferenza dei poveri e degli emarginati, e noi stessi diventiamo più poveri, non solo materialmente, ma moralmente e spiritualmente”.

Il Papa ha poi sottolineato che “il nostro mondo oggi è segnato da grande inquietudine” ma “la gente vuole far sentire la propria voce ed esprimere le proprie preoccupazioni e paure. Vuole dare il proprio legittimo contributo alle comunità locali e alla più vasta società” e questo “ci permette anche di capire che stiamo vivendo un momento di speranza. Perché quando riconosciamo finalmente il male in mezzo a noi, possiamo cercare di sanarlo applicando la giusta cura. Proprio la vostra presenza qui oggi è un segno di tale speranza, perché dimostra che voi riconoscete i problemi che ci stanno di fronte e la necessità di agire con decisione”. Secondo Francesco “questa strategia di rinnovamento e speranza richiede una conversione istituzionale e personale; un cambiamento del cuore che conferisce il primato alle più profonde espressioni della nostra comune umanità, delle nostre culture, delle nostre convinzioni religiose e delle nostre tradizioni. Questo rinnovamento fondamentale non deve avere a che fare semplicemente con l’economia di mercato, con numeri da far quadrare, con lo sviluppo di materie prime e miglioramenti alle infrastrutture. No, ciò di cui stiamo parlando è il bene comune dell’umanità, il diritto di ogni persona di aver parte alle risorse di questo mondo e di avere le medesime opportunità di realizzare le proprie potenzialità”.

Per raggiungere questi obiettivi e combattere l’ingiustizia occorre promuovere “un senso di responsabilità locale, anzi personale, in modo che nessuno venga escluso dalla partecipazione sociale. Pertanto, la domanda da porci è come meglio incoraggiarci l’un l’altro e incoraggiare le nostre rispettive comunità a rispondere alle sofferenze e ai bisogni che vediamo, sia lontani sia in mezzo a noi. Il rinnovamento, la purificazione e il rafforzamento di solidi modelli economici dipende dalla nostra personale conversione e generosità verso i bisognosi”. Nell’incoraggiare gli imprenditori, il Papa ha concluso lanciando un appello a “coinvolgere nei vostri sforzi coloro che cercate di aiutare; date loro voce, ascoltate le loro storie, imparate dalle loro esperienze e comprendete i loro bisogni. Vedete in loro un fratello e una sorella, un figlio e una figlia, una madre e un padre. Tra le sfide di oggi, guardate il volto umano di coloro che sinceramente cercate di aiutare”.

Da segnalare che il S. Padre ha nominato il cardinale Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, membro della Congregazione per le cause dei santi.