Il Rosario del Papa per la pace in Siria e nel mondo

Papa Francesco è arrivato intorno alle 16.50 al santuario mariano del Divino Amore per recitare il Santo Rosario davanti a una delle icone più care ai fedeli romani e aprire così il mese tradizionalmente dedicato dalla Chiesa alla Madre di Dio. Come di consueto il S. Padre è stato accolto da una folla festosa che il Pontefice ha ringraziato.

Ad attendere il Papa c'erano l'arcivescovo vicario Angelo De Donatis, con l'ausiliare Paolo Lojudice e il presidente dell'istituto Figli del Divino Amore e direttore della Caritas diocesana Enrico Feroci

Prima di entrare nel vecchio santuario, il Papa ha stretto mani, baciato e benedetto bambini, ha firmato un autografo a un lupetto con il quale ha scherzato facendogli un segno con la penna sulla fronte, si è messo sul capo papaline che gli venivano offerte dalle persone in attesa fin dalle prime ore del pomeriggio. Poi, dopo aver salutato un gruppo di disabili, al canto del “Tu es Petrus”, il Papa è entrato in chiesa.

Una suora ha ricordato le intenzioni per cui è stata offerta la preghiera tanto cara alla Madonna: non solo “le necessità della Chiesa e del mondo” e “il nostro personale cammino di santità” ma soprattutto “per la Siria“, ricordando le parole pronunciate dal Papa il giorno di Pasqua.

Poi il Papa ha iniziato la recita del Rosario, con la meditazione dei misteri dolorosi. A guidare le “decine” due donne, una bambina, un giovane sacerdote e una suora.