Il Pontefice: “Dalla politica per la famiglia può partire rilancio del Paese”

“Bisogna fare in modo che la donna non sia, per esigenze economiche, costretta a un lavoro troppo duro e a un orario troppo pesante, che si aggiungono a tutte le sue responsabilità di conduttrice della casa e di educatrice dei figli”. Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti al Festival della famiglia in svolgimento a Riva del Garda dal primo al 6 dicembre sul tema “L’ecosistema vita e lavoro. Occupazione femminile e natalità, benessere e crescita economica”. “Il futuro dell’umanità – ha affermato il Santo Padre – passa attraverso la famiglia, e pertanto bisogna permetterle di giocare il ruolo che le compete”. La famiglia, ha osservato, ha dei doveri verso la società, dovendo “offrire la sua collaborazione al servizio della comunità”. “E’ questo – ha aggiunto – un ambito privilegiato in cui praticare armonicamente la solidarietà e la sussidiarietà, vale a dire una sinergia tra pubblico e privato, tra imprese e famiglie”.

Papa Bergoglio ha sottolineato che le “famiglie necessitano di un aiuto appropriato da parte delle agenzie pubbliche e delle aziende, in un’ottica di mutua collaborazione”. “Il preoccupante andamento demografico richiede, da parte di tutti i soggetti interessati – ha continuato – una straordinaria e coraggiosa strategia in favore delle famiglie. Da qui può iniziare anche un rilancio economico per il Paese”. Il successore di Pietro ha poi richiamato il “dramma della disoccupazione soprattutto giovanile” che “avvilisce la persona” e “impoverisce la società”. Il Pontefice, evidenziando l’importanza di elaborare politiche familiari e aiutare “quelle che sono svantaggiate sul piano materiale e morale”, ha posto l’accento sull’occupazione femminile.

Molte donne – ha spiegato – avvertono il bisogno di essere meglio riconosciute nei loro diritti, nel valore dei compiti che esse svolgono abitualmente nei diversi settori della vita sociale e professionale, nelle loro aspirazioni in seno alla famiglia e alla società”. Il vescovo di Roma ha concluso rilevando che “gli impegni della donna, a tutti i livelli della vita familiare, costituiscono anche un contributo impareggiabile alla vita e all’avvenire della società”.