Il Papa: “Somme scandalose per salvare le banche e non le persone”

Terra, casa, lavoro. Sono le tre parole chiave dei Movimenti popolari i cui rappresentanti provenienti da oltre 60 paesi, riuniti a Roma, sono stati ricevuti da Papa Francesco nell’Aula Paolo VI. “Il colonialismo ideologico globalizzante cerca di imporre ricette sovraculturali che non rispettano l’identita dei popoli” ha detto il Pontefice, mettendo ancora una volta in guardia dal “denaro divinizzato” che governa “con la frusta della paura, della disuguaglianza, della violenza economica, sociale, culturale e militare che genera sempre più violenza, in una spirale discendente che sembra non finire mai”, è “un buon affare per i mercanti di morte” perché “ci indebolisce, ci destabilizza, distrugge le nostre difese psicologiche e spirituali, ci anestetizza dei fronte alla sofferenza degli altri e alla fine ci rende crudeli”.

Il Papa è arrivato a indicare “il controllo globale del denaro” quale reale causa del terrorismo che “minaccia l’intera umanità (…) nessun popolo, nessuna religione è terrorista”. Mentre al contrario quando la tirannia seminata “nelle periferie con massacri, saccheggi, oppressione e ingiustizia, esplode nei centri con diverse forme di violenza, persino con attentati odiosi e vili, i cittadini che ancora conservano alcuni diritti sono tentati dalla falsa sicurezza dei muri fisici o sociali. Muri che rinchiudono alcuni ed esiliano altri. Cittadini murati, terrorizzati, da un lato; esclusi, esiliati, ancora più terrorizzati, dall’altro”. In questo modo “la paura viene alimentata, manipolata”, “si preferisce la guerra alla pace” e “si diffonde la xenofobia”. E ancora una volta Francesco ha alzato la sua voce in difesa di migranti, profughi e rifugiati: “è una situazione obbrobriosa, che posso solo descrivere con una parola che mi venne fuori spontaneamente a Lampedusa: vergogna”. Ha poi ribadito un concetto più volte espresso in passato: “Perché quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E così il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo… molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente”.

Il Papa ha invitato gli esponenti dei Movimenti a non avere “paura di entrare nelle grandi discussioni, nella Politica con la maiuscola” mettendoli però in guardia dal rischio della corruzione e del “lasciarsi incasellare” dal sistema: “In questi tempi di paralisi, disorientamento e proposte distruttive, la partecipazione da protagonisti dei popoli che cercano il bene comune può vincere, con l’aiuto di Dio, i falsi profeti che sfruttano la paura e la disperazione, che vendono formule magiche di odio e crudeltà o di un benessere egoistico e una sicurezza illusoria”.
Austerità e umiltà, ha concluso, devono essere caratteristiche di quanti si impegnano per il bene comune. “Chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati, le auto di lusso (…) per favore, che non si metta in politica, non si metta in un’organizzazione sociale o in un movimento popolare, perché farebbe molto danno a sé stesso e al prossimo e sporcherebbe la nobile causa che ha intrapreso. E neanche – ha aggiunto – che si metta in seminario”.