Il Papa scherza con i ragazzi di Shalom: “Meglio Maradona o Pelè?”

Il calcio, si sa, è uno degli sport preferiti di Papa Francesco, così come per miliardi di persone in tutto il mondo. Così il Pontefice questa mattina nell’udienza concessa ai giovani della Comunità Cattolica Shalom è partito proprio dal football: “Ragazzi, ma è stato meglio Maradona o meglio Pelè?”. Domanda a trabocchetto, fatta da un argentino ai un gruppo di brasiliani…. La Comunità, infatti, è una realtà ecclesiale nata in Brasile nel 1982 per iniziativa di un laico, Moyses Louro de Azevedo Fiho, con l’incoraggiamento dell’allora arcivescovo di Fortaleza, il francescano Aloiso Lorscheider. La domanda è stata accolta dai giovani che gremivano l’Aula Paolo VI con un grande applauso e qualche risata. Proseguendo in modo più serio (ma non troppo) e ricordando che la prima iniziativa della Comunità Shalom è stata una pizzeria per offrire un punto di incontro ai ragazzi, il Papa ha raccomandato di “dare gratuitamente ciò che gratuitamente avete ricevuto, questo – ha spiegato – ti fa crescere, ti purifica l’anima”. “I giovani – ha spiegato – necessitano di ascoltare gli anziani e gli anziani necessitano di parlare con i giovani”. Poi Francesco è tornato a scherzare con i presenti: “non riesco a vedere se Moyses che vi ha accompagnato qui da me è un giovane o un anziano?”. E il fondatore di Shalom ha risposto pronto: “sono come lei, Santo Padre”.

“Rompete gli specchi”

Un’udienza che si è sviluppata in modo molto simpatico, con il Papa che ha usato diversde battute per catturare l’attenzione dei giovani. Così ha suggerito ai ragazzi di non interessarsi troppo del proprio aspetto e cioè di non concentrarsi su se stessi, per andare incontro agli altri essendo una comunità “in uscita”: “Non state a guardarvi allo specchio, se vi ossessionano gli specchi, allora rompeteli. Oppure guardatevici per criticarvi, per capire i vostri difetti”. Parlando poi della droga, una piaga terribile tra i giovani brasiliani, Papa Francesco ha affermato che “è uno degli strumenti che ha la cultura nella quale viviamo per rovinarci: ci rende invisibili a noi stessi, come se fossimo di aria”. “La droga – ha proseguito Francesco – ci porta a negare tutto quello che abbiamo, la droga taglia le radici del cuore, le radici carnali, le radici storiche, le radici problematiche, e ti lascia vivere in un mondo senza radici, sradicato da tutto, dal progetto, dal presente, dalla tua storia, dalla tua patria, dalla tua famiglia, dal tuo amore, da tutto. Uno vive in un mondo senza alcuna radice: è questo il dramma della droga. Giovani totalmente sradicati. Senza impegni reali, senza impegni di carne”. “Essere passato da questa esperienza di invisibilità e poi averne preso coscienza – ha detto Francesco al ragazzo brasiliano che gli ha posto la domanda – ti dice quante radici hai nel cuore”.

Diffusa in 19 Paesi

Alla Comunità Cattolica Shalom – che conta circa 3.800 membri ed è presente in 19 Paesi – si può aderire come membri della comunità di vita o della comunità di alleanza. La prima è costituita da uomini e donne delle tre forme di vita (sposati, celibi per il Regno e presbiteri); è il cuore della comunità Shalom, che assume il nucleo centrale della sua missione e realizza la pienezza del carisma. I suoi membri abbracciano una chiamata di dedizione integrale alla preghiera, alla vita fraterna e al servizio. I membri della comunità di alleanza, a loro volta, si inseriscono pienamente nel mondo e vivono la stessa vocazione nella professione e nella vita familiare. La Comunità svolge diverse iniziative di evangelizzazione tra i giovani, le famiglie, i bambini, i poveri, nei mass media e nel mondo dell’arte, del lavoro, della scienza e della cultura.