Il Papa riforma la legge di governo

Una sistematica riforma legislativa alla luce dei principi di razionalizzazione, economicità e semplificazione e perseguendo criteri di funzionalità, trasparenza, coerenza normativa e flessibilità organizzativa”. Così Papa Francesco ha definito la Nuova legge sul Governo dello Stato della Città del Vaticano, annunciata con un motu proprio e la cui entrata in vigore è prevista per il 7 giugno del prossimo anno. Il documento riporta la data del 25 novembre, la Solennità del Cristo Re, ma solo oggi è stato reso noto. Con tale modifica, il Santo Padre rinnova la normativa approvato nell'anno 2000 da san Giovanni Paolo II e in vigore dal febbraio dell'anno successivo, motivando il tutto con “la necessità di una riorganizzazione complessiva del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, al fine di renderlo sempre più idoneo alle esigenze attuali, al servizio ecclesiale che è chiamato a prestare alla missione del Romano Pontefice nel mondo e alla peculiare finalità istituzionale dello Stato della Città del Vaticano, designato 'per sua natura a garantire alla Sede di Pietro l’assoluta e visibile indipendenza'”.

Uffici ridotti

“Funzionalità, trasparenza, coerenza normativa e flessibilità organizzativa”: queste le linee guida che animeranno la nuova legge e alle quali, dopo aver ricevuto delega dal Santo Padre prima con un provvedimento del 18 agosto 2014 e poi con Chirografo del 22 febbraio 2017, il card. Giuseppe Bertello ha lavorato in qualità di presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con “la potestà e le facoltà necessarie a stendere una Nuova Legge sul Governo dello Stato”. Processo giunto a compimento con il Motu proprio e che, in buona sostanza, prevede la riduzione degli organismi operativi: le nove Direzioni attuali diventeranno sette, gli Uffici centrali passano da cinque a due (in precedenza erano già stati accorpati lo Stato Civile, l’Anagrafe e il Notariato con l’Ufficio Giuridico) e si procederà con la soppressione dell’Ufficio Pellegrini e Turisti.

L'Unità di controllo e ispezione

Verrà inoltre istituita la cosiddetta Unità di controllo e ispezione, la quale avrà il compito di lavorare affinché sia garantita la trasparenza con una maggiore e consapevole responsabilità dei dirigenti degli Organismi operativi. Come speicificato nel testo del Motu proprio, tale unità controlla l'osservanza delle normative, “ne verifica l’attuazione e valuta l’efficienza e l’efficacia delle attività degli Organismi. L’Unità di Controllo e Ispezione riferisce agli Organi di governo e formula opportune proposte. Essa coopera nei rapporti con gli Organismi di Revisione e di Controllo esterni al Governatorato, in attuazione delle direttive ricevute dagli Organi di governo”.