Il Papa: “Quando Dio perdona, dimentica i nostri peccati ma invita a cambiare vita”

La liturgia di queste prime settimane del tempo ordinario propone la lettura della Lettera agli Ebrei e su di essa si è soffermata la riflessione di Papa Francesco nell’omelia della Messa a S. Marta. Come riferisce la Radio Vaticana, il S. Padre ha osservato che “questa alleanza nuova”, con Dio che rinnova tutto “dalle radici, non soltanto nell’apparenza”, ha le sue caratteristiche”. Primo, “la legge del Signore non è un modo di agire esterno”, entra nel cuore e “ci cambia la mentalità”.

L’esempio del Papa è stato quello di un’opera alla quale un architetto può guardare in diversi modi: “La nuova alleanza ci cambia il cuore e ci fa vedere la legge del Signore con questo nuovo cuore, con questa nuova mente. Pensiamo ai dottori della legge che perseguitavano Gesù. Questi facevano tutto, tutto quello che era prescritto dalla legge, avevano il diritto in mano, tutto, tutto, tutto. Ma la loro mentalità era una mentalità lontana da Dio. Era una mentalità egoista, centrata su loro stessi: il loro cuore era un cuore che condannava, sempre condannando. La nuova alleanza ci cambia il cuore e ci cambia la mente. C’è un cambio di mentalità”. Ed ha aggiunto che il Signore “va avanti” e non si ricorderà più dei nostri peccati: “Delle volte a me piace pensare un po’ scherzando col Signore: Tu non hai una buona memoria!”. Un concetto che il Pontefice ama ripetere con frequenza: “E’ la debolezza di Dio, quando Dio perdona, dimentica. Lui dimentica, perché perdona. Davanti a un cuore pentito, perdona e dimentica: Io dimenticherò, non ricorderò i loro peccati. Ma anche questo è un invito a non fare ricordare al Signore i peccati, cioè a non peccare più: Tu mi hai perdonato, tu hai dimenticato, ma io devo… Un cambio di vita, la nuova alleanza mi rinnova e mi fa cambiare la vita, non solo la mentalità e il cuore ma la vita. Vivere così: senza peccato, lontano dal peccato. Questa è la ri-creazione. Così il Signore ci ricrea, noi tutti”. Infine, il “cambiamento di appartenenza”. Noi apparteniamo a Dio, “gli altri dei non esistono, sono stupidaggini”. “Cambio di mentalità, cambio di cuore, cambio di vita e cambio di appartenenza”. E questa, ha ribadito, “è la ricreazione che il Signore fa più meravigliosamente che la prima creazione”.

Il Papa ha concluso chiedendo al Signore “di andare avanti in questa alleanza, di essere fedeli. Il sigillo di questa alleanza, di questa fedeltà, essere fedele a questo lavoro che il Signore fa per cambiarci la mentalità, per cambiarci il cuore. I profeti dicevano: Ma il Signore cambierà il tuo cuore di pietra in cuore di carne. Cambiare il cuore, cambiare la vita, non peccare più o non fare ricordare al Signore quello che ha dimenticato con i nostri peccati di oggi e cambiare l’appartenenza: mai appartenere alla mondanità, allo spirito del mondo, alle stupidaggini del mondo, soltanto al Signore”.