Il Papa: “I primi maestri sono le radici della vostra cultura”

Non dimenticatevi mai dei primi maestri, non dimenticatevi mai della scuola. Perché sono le radici della vostra cultura“, radici che aiuteranno a “dare fiori e frutti”. E' quanto ha detto Papa Francesco incontrando – nell'atrio dell'Aula Paolo VI – oltre 500 bimbi che, con indosso un cappellino rosso delle Ferrovie dello Stato e una maglietta bianca, hanno partecipato al “Treno dei bambini”, un'iniziativa promossa dal Cortile dei Gentili, dal Pontificio Consiglio della Cultura. In questa sesta edizione, in Vaticano sono arrivati gli studenti delle elementari delle periferie di Milano, Gallaratese, Corvetto, Barona e via Padova, e roma, Prenestino/Centocelle e il Trullo. Come ricordato da VAtican News, quest'anno il tema centrale dell'iniziativa era “Città amica“, ossia come i bambini sognano la riqualificazione del loro quariere. 

La prima maestra di Francesco

Durante l'incontro, una bimba di nome Anna Greta ha chiesto al Pontefice se ricordava come erano le sue maestre. Il Vescovo di Roma ha raccontato ai piccoli che la sua insegnante si chiamava Stella. “Era brava, ci insegnava a scrivere e a leggere, bravissima. Poi, sempre, quando sono uscito da scuola, l'ho sempre ricordata, perché ricordare la prima maestra o il primo maestro è molto importante perché è quello che ti fa andare nella vita per primo. E io la chiamavo al telefono, già da ragazzo, già da prete. E poi da vescovo l'ho aiutata nella sua malattia – ha spiegato – E' morta a 94 anni. E io l'ho seguita sempre. Quel ricordo non lo dimentico mai”. 

Infine, Francesco ha ringraziato i bambini – non solo cattolici, ma anche buddhisti, musulmani, ortodossi e atei – “per le domande e per i regali che sono stati fatti da voi e queste cose sono meravigliose, perché non siete andati a comprare qualcosa per portare, l'avete fatto voi. E questo è importante perché lo avete fatto con l'intelligenza, con le mani, ma anche con il cuore. E quando una cosa si fa con le tre cose, con l'intelligenza, con il cuore e con le mani, è una cosa profonda e umana”.