Il Papa: “Cultura della vita come risposta alla logica dello scarto”

Un appello forte non solo in difesa ma per la valorizzazione della vita umana. E’ quello lanciato al termine della preghiera mariana dell’Angelus da Papa Francesco che ha ricordato come “Oggi, in Italia, si celebra la Giornata per la Vita, sul tema “Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta”. Mi unisco ai Vescovi italiani nell’auspicare una coraggiosa azione educativa in favore della vita umana. Ogni vita è sacra – ha sottolineato il Papa – Portiamo avanti la cultura della vita come risposta alla logica dello scarto e al calo demografico; stiamo vicini e insieme preghiamo per i bambini che sono in pericolo per l’interruzione della gravidanza, come pure per le persone alla fine della vita: ogni vita è sacra; perché nessuno sia lasciato solo e l’amore difenda il senso della vita. Ricordiamo le parole di Madre Teresa: «La vita è bellezza, ammirala; la vita è vita, difendila!»”, sia col bambino che sta per nascere sia con la persona che è vicina a morire. Ogni vita è sacra” ha aggiunto per la terza volta a braccio. Il Pontefice ha poi salutato “tutti quelli che lavorano per la vita, i docenti delle Università romane e quanti collaborano per la formazione delle nuove generazioni, affinché siano capaci di costruire una società accogliente e degna per ogni persona”. In piazza c’erano numerosi rappresentanti del Movimento per la Vita, che a livello diocesano avevano partecipato alla Messa celebrata dal vescovo ausiliare di Roma mons. Leuzzi nella basilica della Traspontina.

All’Angelus il S. Padre ha commentato il Vangelo della domenica. La liturgia in queste settimane che precedono la Quaresima propone i passi del “Discorso della montagna” narrato da Matteo in cui Gesù “utilizza le metafore del sale e della luce, e le sue parole sono dirette ai discepoli di ogni tempo, quindi anche a noi. Gesù ci invita ad essere un riflesso della sua luce, attraverso la testimonianza delle opere buone”. Il Papa ha ricordato che “è soprattutto il nostro comportamento che – nel bene e nel male – lascia un segno negli altri. Abbiamo quindi un compito e una responsabilità per il dono ricevuto: la luce della fede, che è in noi per mezzo di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo, non dobbiamo trattenerla come se fosse nostra proprietà. Siamo invece chiamati a farla risplendere nel mondo, a donarla agli altri mediante le opere buone. E quanto ha bisogno il mondo della luce del Vangelo che trasforma, guarisce e garantisce la salvezza a chi lo accoglie! La luce della nostra fede, donandosi, non si spegne ma si rafforza. Invece può venir meno se non la alimentiamo con l’amore e con le opere di carità”. I cristiani devono anche essere “sale della terra”. “Il sale – ha spiegato il Pontefice – è un elemento che, mentre dà sapore, preserva il cibo dall’alterazione e dalla corruzione – al tempo di Gesù non c’erano frigoriferi! – Pertanto, la missione dei cristiani nella società è quella di dare “sapore” alla vita con la fede e l’amore che Cristo ci ha donato, e nello stesso tempo di tenere lontani i germi inquinanti dell’egoismo, dell’invidia, della maldicenza, e così via. Questi germi rovinano il tessuto delle nostre comunità”. Occorre però essere “liberati dalla degenerazione corruttrice degli influssi mondani, contrari a Cristo e al Vangelo; e questa purificazione non finisce mai, va fatta continuamente. Ognuno di noi è chiamato ad essere luce e sale nel proprio ambiente di vita quotidiana, perseverando nel compito di rigenerare la realtà umana nello spirito del Vangelo”.

Nel pomeriggio è stato diffuso un video messaggio in occasione del Super Bowl, la finale del campionato di football americano in programma nella notte a Houston. Un’iniziativa senza precedenti per uno dei più sentiti appuntamenti sportivi non solo degli Stati Uniti ma di tutto il mondo.”I grandi eventi sportivi come il Super Bowl sono altamente simbolici dimostrando che è possibile costruire una cultura di incontro e un mondo di pace – afferma il Papa – Prendere parte ad attività sportive ci fa andare oltre la nostra visione personale della vita – e in modo sano – ci fa imparare il significato del sacrificio, crescere nel rispetto e fedeltà alle regole. Possa il Super Bowl di quest’anno essere un segno di pace, amicizia e solidarietà per il mondo”.