Il Papa all’Angelus: “No a cristiani sordi e muti che non evangelizzano”

“Un cristiano e una comunità ‘sordi’ alla voce dello Spirito Santo, che spinge a portare il Vangelo agli estremi confini della terra e della società, diventano anche un cristiano e una comunità ‘muti’ che non parlano e non evangelizzano”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’Angelus nel giorno della ricorrenza del Battesimo del Signore. “Il Vangelo – ha meditato il Pontefice – descrive ciò che avvenne sulla riva del Giordano. Nel momento in cui Giovanni Battista conferisce il battesimo a Gesù, il cielo si apre. ‘Subito – dice san Marco – uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli’”.

Il peccato, ha spiegato il vescovo di Roma, “ci allontana da Dio e interrompe il legame tra la terra e il cielo, determinando così la nostra miseria e il fallimento della nostra vita. I cieli aperti indicano che Dio ha donato la sua grazia perché la terra dia il suo frutto”. Il Santo Padre ha aggiunto che possiamo incontrare il Figlio di Dio “nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia. Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile”. Solo ascoltando, seguendo e testimoniando la Parola di Dio, ha continuato, “possiamo rendere pienamente feconda la nostra esperienza di fede, il cui germe è stato posto in noi nel giorno del nostro Battesimo”.

Come detto nella Messa mattutina, durante la quale ha battezzato 33 bambini, ha ribadito l’importanza di pregare e rivolgersi allo Spirito Santo, “il grande dimenticato nelle nostre preghiere”. Dopo l’Angelus, salutando un gruppo di studenti dagli Stati Uniti e l’Associazione Laici Amore Misericordioso, ha sottolineato come oggi ci sia tanto bisogno di misericordia e sia “importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali”. Infine ha ricordato il suo imminente viaggio apostolico in Sri Lanka e nelle Filippine chiedendo ai fedeli di accompagnarlo con le preghiere.