Il Papa all’Angelus: “L’estate è il tempo di ritemprare lo spirito senza dimenticare gli ultimi”

L’estate è un “momento provvidenziale per accrescere il nostro impegno di ricerca e di incontro con il Signore“. In questo periodo, dove “gli studenti sono liberi dagli impegni scolastici e tante famiglie fanno le loro vacanze”, è importante che “si possano ritemprare le forze del corpo e dello spirito, approfondendo il cammino spirituale”, senza dimenticare chi soffre. Così Papa Francesco alla preghiera dell’Angelus, nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Trasfigurazione di Gesù. Ai tanti pellegrini che affollano piazza San Pietro, infuocata dal caldo sole estivo (36° registrati a mezzogiorno nella Capitale), il Pontefice ricorda che l’incontro con Cristo porta una “trasformazione” nei nostri cuori, ci rende “segni visibili e vivificanti” dell’amore di Dio, in particola modo “per quanti si trovano nella solitudine, per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza”.

Sul monte Tabor

Papa Bergoglio esordisce raccontando l’episodio evangelico proposto dalla liturgia odierna. Un fatto “straordinario” di cui sono testimoni tre apostoli: Pietro, Giacomo e Giovanni. “Gesù li prese con sé ‘e li condusse in disparte, su un alto monte’ e, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto, brillando come il sole, e le sue vesti divennero candide come la luce”. Accanto a lui ecco comparire Mosè ed Elia, che “entrarono in dialogo con Lui”. Pietro disse a Gesù: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè, una per Elia”. “Non aveva ancora terminato di parlare – fa notare il Papa -, quando una nube luminosa li avvolse. L’evento della Trasfigurazione del Signore ci offre un messaggio di speranza: così saremo noi, con Lui”. Questo incontro “ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli“.

Staccarsi dalle cose mondane

La salita verso il monte, sottolinea il Pontefice, “ci induce a riflettere sull’importanza di staccarci dalle cose mondane, per compiere un cammino verso l’alto e contemplare Gesù”. Cosa fare, allora? “Disporci all’ascolto attento e orante del Cristo, ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e gioiosa della Parola di Dio”. Non solo: “in questo distacco dalle cose mondane siamo chiamati a riscoprire il silenzio pacificante e rigenerante della meditazione del Vangelo, della lettura della Bibbia, che conduce verso una meta ricca di bellezza, di splendore e di gioia”. Quando un cristiano si mette “con la Bibbia in mano, in silenzio – aggiunge il Papa -, comincia a sentire questa bellezza interiore, questa gioia che genera la Parola di Dio in noi”. Allora, in questa prospettiva, l’estate “è momento provvidenziale per accrescere il nostro impegno di ricerca e di incontro con il Signore”. In questo periodo, infatti, “gli studenti sono liberi dagli impegni scolastici e tante famiglie fanno le loro vacanze”; ma allo stesso tempo, “è importante che nel periodo del riposo e del distacco dalle occupazioni quotidiane, si possano ritemprare le forze del corpo e dello spirito, approfondendo il cammino spirituale“.

Ricaricati dalla forza dello Spirito

Dopo aver fatto esperienza della Trasfigurazione, gli apostoli scendono dal monte “con occhi e cuore trasfigurati dall’incontro con il Signore”. Questo è un percorso, fa notare Bergoglio, “che possiamo compiere anche noi. “La riscoperta sempre più viva di Gesù non è fine a se stessa – prosegue -, ma ci induce a ‘scendere dal monte’, ricaricati della forza dello Spirito divino, per decidere nuovi passi di conversione e per testimoniare costantemente la carità, come legge di vita quotidiana”. La Parola e la presenza di Cristo trasformano i cuori tanto che ciascun cristiano può diventare “segno concreto dell’amore vivificante di Dio per tutti i nostri fratelli”, soprattutto per quelli che soffrono, che si trovano nella solitudine e nell’abbandono, “per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza“.

Maria, Vergine dell’ascolto

Nel concludere la sua catechesi, il Papa invita tutti a rivolgere lo sguardo verso la Madonna, “la Vergine dell’ascolto, sempre pronta ad accogliere e custodire nel cuore ogni parola del Figlio divino”. A lei rivolge questa supplica: “Voglia la nostra Madre e Madre di Dio aiutarci ad entrare in sintonia con la Parola di Dio, così che Cristo diventi luce e guida di tutta la nostra vita. A Lei affidiamo le vacanze di tutti, perché siano serene e proficue, ma soprattutto l’estate di quanti non possono fare le vacanze perché impediti dall’età, da motivi di salute o di lavoro, da ristrettezze economiche o da altri problemi, affinché sia comunque un tempo di distensione, allietato da presenze amiche e da momenti lieti”.