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Il Papa ai nuovi Cardinali: “Non siate principi ma servitori”

Imparare a guardare la realtĆ  con lo stesso sguardo di Cristo, senza lasciarsi distrarre da altri pensieri. E’ l’esortazione che Papa Francesco rivolge ai “vescovi di periferia”Ā creati Cardinali nella basilica vaticana alla vigilia della SolennitĆ  dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Un rito, quello del Concistoro, annunciato a sorpresa dallo stesso Pontefice al termine della preghiera del Regina CoeliĀ del maggio scorso. In una San Pietro addobbata a festa, il Santo Padre mette in guardia i pastori della Chiesa, chiedendogli di non ignorare “gli innocenti che soffrono e muoiono per le guerre e il terrorismo“, “le schiavitĆ¹ che non cessano di negare la dignitĆ  anche nellā€™epoca dei diritti umani”. Torna a parlare anche di immigrazione, ricordandoĀ le diverse realtĆ  deiĀ campi profughi, “che a volte assomigliano piĆ¹ a un inferno che a un purgatorio”.

In cammino con GesĆ¹

Papa Francesco, rifacendosi al brano del Vangelo proclamato durante il rito, mette in evidenza l’immagine di GesĆ¹ che cammina davanti ai discepoli (cfr. Mc 10,32-45), la stessa che “fa da sfondo anche all’atto che stiamo compiendo”. Con decisione, sottolinea il Papa, Cristo cammina verso Gerusalemme, consapevole del futuro che lo attende: la croce. Ne aveva parlato diverse volteĀ ai suoi discepoli, fa notare Bergoglio, tuttavia il cuore di GesĆ¹ ĆØ lontano da quello dei suoi apostoli, una distanza “che solo lo Spirito Santo potrĆ  colmare”. Cristo ne ĆØ consapevole, ed ĆØ per questo che “ĆØ paziente con loro, parla loro con franchezza, e soprattutto li precede, cammina davanti a loro“.

Distratti dagli interessi

Ma lungo la strada, i discepoli sono “distratti da interessi non coerenti con la ‘direzione’ di GesĆ¹“. Il Papa cita a tal riguardoĀ l’episodio deiĀ diĀ Giacomo e Giovanni. I due fratelli “pensano a come sarebbe bello sedere alla destra e alla sinistra del re dā€™Israele”. Il loro ĆØ uno sguardo lontano dalla realtĆ , fa notare il Pontefice: “Credono di vedere e non vedono, di sapere e non sanno, di capire meglio degli altri e non capisconoā€¦“. Ma la realtĆ  ĆØ ben altra, ĆØ quella della “croce”, “che GesĆ¹ ha presente e che guida i suoi passi”. Queste realtĆ , oggi, afferma il Papa, “sono gli innocenti che soffrono e muoiono per le guerre e il terrorismo, sono le schiavitĆ¹ che non cessano di negare la dignitĆ  anche nell’epoca dei diritti umani”. Bergoglio ricorda anche leĀ realtĆ  deiĀ “campi profughi che a volte assomigliano piĆ¹ a un inferno che a un purgatorio”. Il suo pensiero va anche a quella cultura dello scarto “sistematico di tutto ciĆ² che non serve piĆ¹, comprese le persone“.

Vivere con lo stessoĀ sguardo di Cristo

Sono queste le cose che Cristo vede nel suo camminoĀ verso Gerusalemme. Nel corso della sua vita, GesĆ¹ “ha manifestato la tenerezza del Padre, risanando tutti quelli che erano sotto il potere del maligno”. Adesso, fa notare il Pontefice, Egli “sa che ĆØ venuto il momento di andare a fondo, di strappare la radice del male, e per questo va risolutamente verso la croce”. Quindi, rivolgendosi ai nuovi porporati, afferma: “GesĆ¹ ‘cammina davanti a voi’ e vi chiede di seguirlo decisamente sulla sua via. Vi chiama a guardare la realtĆ , a non lasciarvi distrarre da altri interessi, da altre prospettive“. La vostra vocazione, prosegue, non ĆØ diventare “principi nella Chiesa”, bensƬĀ “servire come Lui e con Lui il Padre e i fratelli”. Cristo, continua il Papa, “vi chiama ad affrontare con il suo stesso atteggiamento il peccato del mondo e le sue conseguenze nellā€™umanitĆ  di oggi”. Camminate davanti al popolo di Dio, li esorta, “tenendo fisso lo sguardo alla Croce e alla Risurrezione del Signore“. Quindi, invoca la Madonna e lo Spirito Santo affinchĆ© “colmi ogni distanza tra i nostri cuori e il cuore di Cristo, e tutta la nostra vita diventi servizio a Dio e ai fratelli”.

I “titoli” dei nuovi Cardinali

Per tradizione, ai Cardinali viene affidata la giurisdizione di una delle chiese di Roma.Ā A mons. JeanĀ  Zerbo, Arcivescovo di Bamako, ĆØ stata affidata la chiesa di Sant’Antonio da Padova in via Tuscolana. A mons. Juan JosĆ© Omella, Arcivescovo di Barcellona, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme. AĀ mons. Anders Arborelius, Vescovo di Stoccolma, la basilica di Santa Maria degli Angeli. AĀ mons. Luis Marie-Ling Mangkhanekhoun,Ā Vescovo titolare di Acque Nuove di Proconsolare, Vicario apostolico di PaksĆ©, nel Laos, ĆØ stata invece affidata la chiesa di San Silvestro in Capite. Infine, a mons. Gregorio Rosa ChĆ”vez, Vescovo titolare di Mulli, e ausiliare dellā€™arcidiocesi di San Salvador,Ā il titolo della chiesa del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi.

Il rito

La celebrazione inizia con il saluto, lā€™orazione e la lettura di un passo del Vangelo secondo Marco. Quindi il Papa pronuncia la sua omelia. Il Santo Padre legge poi la formula di creazione e proclama solennemente i nomi dei nuovi Cardinali, annunciandone lā€™Ordine presbiterale o diaconale. Il rito prosegue con la professione di fede dei nuovi Cardinali davanti al popolo di Dio e il giuramento di fedeltĆ  e obbedienza a Papa Francesco e ai Suoi successori. I nuovi Cardinali, secondo lā€™ordine di creazione, si inginocchiano dinanzi al Santo Padre che impone loro lo zucchetto e la berretta cardinalizia, consegna lā€™anello e assegna a ciascuno una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nellā€™Urbe. Dopo la consegna della Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia, il Santo Padre Francesco scambia con ciascun Cardinale lā€™abbraccio di pace. Concludono la celebrazione la preghiera del Padre Nostro e la benedizione.

La visita al Papa emerito

Al termine delĀ rito, i nuovi porporati, insieme al Pontefice, si recano in visita al monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano, per incontrare il Papa emerito, Benedetto XVI. Anche al termine del Concistoro di novembre, celebrato alla vigilia della chiusura del Giubileo della Misericordia, i 17 nuovi porporati si recarono nel monastero per un breve incontro di preghiera con Ratzinger. Al termine della visita, i Cardinali fanno ritorno nell’Aula Paolo VI, per le consuete visite di cortesia.

Photo by L’Osservatore Romano

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