Il Papa ai giovani: “Rinunciare al male è dire 'no' a disprezzo dell’altro e a ipocrisie”

Solidarietà

Un nuovo bagno di folla per Papa Francesco dopo quello del pomeriggio di ieri al Circo Massimo. Ancora tanto entusiasmo ha accompagnato la comparsa del vescovo di Roma sulla papa mobile. Le grida e le acclamazioni della folla sono aumentate con il fuori programma che ha visto la vettura fare il giro lungo per via della Conciliazione, permettendo così a tutti i presenti di vedere da vicino Francesco. Il Santo Padre ha salutato i pellegrini arrivati a piazza san Pietro augurando loro buon rientro a casa. Con le parole di Francesco si conclude la due giorni organizzata dalla Cei che ha visto migliaia di giovani raggiungere Roma. Il papa ha invitato i fedeli presenti a vivere in maniera coerente, senza ipocrisia, nel rispetto delle promesse fatte durante il Battesimo. “Il cristiano non può essere ipocrita – ha detto il Santo Padre – perchè le promesse del Battesimo hanno due aspetti; la rinuncia al male e l'adesione al bene. Rinuncia al male significa dire 'no' a tentazioni, al peccato, a Satana e alla cultura della morte che si manifesta con la fuga del realeverso una felicità falsa che si esprime nella menzogna, nella truffa, nell'ingiustizia, nel disprezzo dell'altro”. Un concetto che ha ribadito più di una volta e che ha chiesto di ripetere alla folla: “No alla cultura della morte!”

“E' buono non fare il male, ma è male non fare il bene”

Francesco ha esortato i giovani a stare lontani dallo sdegno, dall'ira, dalla maldicenza e dalle malignità perchè “turbano la gioia ed avvelenano lo spirito, conducendo ad imprecazioni contro Dio e contro il prossimo”. Francesco ha citato più volte una massima di san Alberto Hurtado già evocata nella sua omelia durante la visita a Santiago del gennaio scorso: “E' buono non fare il male, ma è male non fare il bene”. “Tanti – ha spiegato Bergoglio – dicono 'io non faccio del male a nessuno' e si credono santi. Non fanno il male, ma non fanno nemmeno il bene e la loro vita scorre nell'indifferenza, atteggiamento contrario alla fede e all'indole di voi giovani, che siete coraggiosi e appassionati per natura“.

I cristiani devono essere audaci

Il Santo Padre ha esortato le ragazze ed i ragazzi accorsi a Roma per questa due giorni di preghiera ad essere protagonisti nel bene, perchè “ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto”. Un bene che si manifesta, secondo le parole del papa, non essendo pavidi. “Non basta non parlare male degli altri, bisogna interrompere chi lo fa. Se non ci opponiamo al male – ha continuato Francesco – lo alimentiamo in modo tacito. E' necessario intervenire perchè il male si diffonde laddove mancano cristiani audaci che fanno il bene.”

Il congedo

Infine, il papa ha salutato i giovani che faranno ora ritorno alle loro case. “Avete camminato molto – ha detto Bergoglio – perciò siete allenati. Camminate nella carità, nell'amore, camminiamo insieme verso il prossimo Sinodo dei vescovi“. Nel finale, dopo la preghiera e la benedizione, il Santo Padre ci ha tenuto a ringraziare in modo particolare i sacerdoti e le suore per la loro vicinanza ai giovani nella vita quotidiana. E ai ragazzi e alle ragazze, ha rivolto un ultimo appello: “Testimoniate ai vostri coetanei la gioia della comunità e della comunione che avete sperimentato in questi giorni di pellegrinaggio e di preghiera”.