Il Papa ai giovani: “Coltivate ideali, vivete per qualcosa che supera l’uomo”

“Coltiva ideali. Vivi per qualcosa che supera l’uomo. E se un giorno questi ideali ti dovessero chiedere un conto salato da pagare, non smettere mai di portarli nel tuo cuore. La fedeltà ottiene tutto”. Nel corso dell’Udienza Generale del mercoledì, Papa Francesco prosegue le sue catechesi sul tema della speranza cristiana. E in una piazza San Pietro gremita di fedeli, e colorata dai vessilli degli sbandieratori, che accolgono festosi l’arrivo del Pontefice sul sagrato della basilica vaticana, Bergoglio si sofferma sul tema “educare alla speranza”. E proprio per questo motivo imposta il discorso con il “tu”, immaginando di parlare a un giovane, o a una qualsiasi persona aperta ad imparare. Incoraggia a non disperare, a credere in Dio anche nei momenti di difficoltà perché l’uomo, sottolinea il Papa, è stato creato “per fiorire in un’eterna primavera”. Poi la preghiera per il Messico, colpito nelle scorse ore da un forte terremoto, e l’appello alla solidarietà mondiale.

Non date spazio ai pensieri oscuri

Papa Francesco inizia la sua catechesi incoraggiando tutti a sperare, a non arrendersi alla “notte”: “ricorda – sottolinea il Pontefice – che il primo nemico da sottomettere non è fuori di te, ma dentro. Pertanto, non concedere spazio ai pensieri oscuri”. Al contrario, “credi fermamente che questo mondo è il primo miracolo che Dio ha fatto“, mettendo nelle nostre mani “la grazia di nuovi prodigi”. “Fede e speranza procedono insieme”, aggiunge. Invita a credere “all’esistenza delle verità più alte e più belle”, confidando “nello Spirito Santo che muove tutto verso il bene, nell’abbraccio di Cristo che attende ogni uomo alla fine della sua esistenza“. “Non preoccuparti se in qualche giorno della tua vita ti sembrerà di essere l’unico a vedere i misteri più belli della fede – rassicura Bergoglio -: il mondo cammina grazie allo sguardo di tanti uomini che hanno aperto brecce, che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto; anche quando intorno a sé sentivano parole di derisione”.

Nati per fiorire in un’eterna primavera

Non bisogna pensare che le battaglie che ogni uomo conduce su questa terra siano del tutto inutili, non bisogna credere “che alla fine dell’esistenza ci aspetti il naufragio: in noi palpita un seme di assoluto. Dio non delude: se ha posto una speranza nei nostri cuori, non la vuole stroncare con continue frustrazioni. Dio ci ha fatto per fiorire”. Poi, a braccio, racconta una storia: “Ricordo quando la quercia ha chiesto al mandorlo: ‘Parlami di Dio’. E il mandorlo fiorì”. Quindi afferma: “Tutto nasce per fiorire in un’eterna primavera“.

Costruire la pace amando gli uomini

Da qui l’invito a costruire la pace ovunque ci si trovi: “Se sei a terra, alzati! Se sei seduto, mettiti in cammino! Se la noia ti paralizza, scacciala con le opere di bene! Se ti senti vuoto e demoralizzato, chiedi che lo Spirito Santo possa nuovamente riempire il tuo nulla”. La pace va operata “in mezzo agli uomini”, senza “ascoltare la voce di chi sparge odio e divisioni”. Infatti, secondo il Papa, “gli esseri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme”. Cosa fare quando ci sono dei contrasti? La risposta del Pontefice è in una parola sola: “pazienta”. Poi aggiunge: “un giorno scoprirai che ognuno è depositario di un frammento di verità“. Ecco allora l’invito ad amare gli esseri umani “ad uno ad uno”, rispettando “il cammino di tutti, lineare o travagliato che sia, perché ognuno ha la sua storia da raccontare”. Quindi aggiunge: “Ogni bambino che nasce è la promessa di una vita che ancora una volta si dimostra più forte della morte. Ogni amore che sorge è una potenza di trasformazione che anela alla felicità“.

Sognare un mondo diverso

Poichè Gesù ci “ci ha consegnato una luce che brilla nelle tenebre”, ciascuno di noi ha il compito di difendere e proteggere “quell’unico lume” che è “la ricchezza più grande affidata” alla nostra vita. Da qui l’invito rivolto ai giovani di sognare “un mondo che ancora non si vede, ma che di certo arriverà”. “Gli uomini capaci di immaginazione hanno regalato all’uomo scoperte scientifiche e tecnologiche – fa notare il Pontefice –. Hanno solcato gli oceani e hanno calcato terre che nessuno aveva calpestato mai. Gli uomini che hanno coltivato speranze sono anche quelli che hanno vinto la schiavitù, e portato migliori condizioni di vita su questa terra”. Tenendo bene a mente l’esempio di queste persone, ognuno di noi deve rendersi conto che è “responsabile di questo mondo e della vita di ogni uomo”, senza dimenticare che “ogni ingiustizia contro un povero è una ferita aperta”, sminuendo la nostra stessa dignità.

La speranza è la virtù di un cuore che non si chiude nel buio, non si ferma al passato, ma sa vedere il domani.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 20 settembre 2017

Vivere con coraggio senza paura

Domanda a Dio il dono del coraggio – prosegue il Papa -. Ricordati che Gesù ha vinto per noi la paura: la nostra nemica più infida non può nulla contro la fede“. “Quando ti troverai impaurito davanti a qualche difficoltà della vita, ricordati che tu non vivi solo per te stesso”, fa notare Bergoglio. Nel Battesimo, infatti, la vita dell’uomo viene immersa “nel mistero della Trinità”. “Se un giorno ti prendesse lo spavento, o tu pensassi che il male è troppo grande per essere sfidato, pensa semplicemente che Gesù vive in te. Ed è Lui che, attraverso di te, con la sua mitezza vuole sottomettere tutti i nemici dell’uomo: il peccato, l’odio, il crimine, la violenza”. Il Papa sprona i giovani ad avere sempre “il coraggio della verità”, ma avverte: “ricordati che non sei superiore a nessuno”. Poi aggiunge: “Se tu fossi rimasto anche l’ultimo a credere nella verità, non rifuggire per questo dalla compagnia degli uomini. Anche se tu vivessi nel silenzio di un eremo, porta nel cuore le sofferenze di ogni creatura“.

“La fedeltà ottiene tutto”

Infine, l’invito a coltivare ideali: “Vivi per qualcosa che supera l’uomo. E se un giorno questi ideali ti dovessero chiedere un conto salato da pagare, non smettere mai di portarli nel tuo cuore. La fedeltà ottiene tutto“. Poi incoraggia: “Se sbagli, rialzati: nulla è più umano che commettere errori. E quegli stessi errori non devono diventare per te una prigione. Il Figlio di Dio è venuto non per i sani, ma per i malati: quindi è venuto anche per te. E se sbaglierai ancora in futuro, non temere, rialzati! Dio è tuo amico”. Poi conclude: “Se ti colpisce l’amarezza, credi fermamente in tutte le persone che ancora operano per il bene: nella loro umiltà c’è il seme di un mondo nuovo. Frequenta le persone che hanno custodito il cuore come quello di un bambino. Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore. Vivi, ama, credi. E, con la grazia Dio, non disperare mai“.

La preghiera per il Messico

Un terribile terremoto ha colpito il Messico – afferma il Papa al termine dell’Udienza in piazza San Pietro -, qui tra voi ci sono molti messicani; il sisma ha causato vittime e danni materiali”. “In questo momento di dolore manifesta la mia vicinanza a tutta la popolazione messicana” “chiedo a Dio onnipotente che accolga nel suo seno quelli che hanno perso la vita“. Ricorda, infine, quanti quanti “prestano soccorso” nel sisma, invocando la “Vergine di Guadalupe, tanto cara alla nazione messicana”.