Il Papa agli Agostiniani Recolletti: “Siate uomini di speranza”

Essere uomini di speranza, capaci di diventare “creatori di comunione”. E’ il senso del discorso rivolto da Papa Francesco ai partecipanti al 55.mo Capitolo Generale dell’Ordine degli Agostiniani Recolletti, ricevuti in udienza nella Sala Clementina. Citando S. Agostino, il Pontefice ha ricordato il titolo del Capitolo: “Tutta la nostra speranza è riposta nella tua grande misericordia. Dacci quello che comandi e comanda quello che vuoi”. “Questa invocazione – ha detto Francesco – ci spinge ad essere uomini di speranza, cioè capaci di mettere tutta la nostra fiducia nella misericordia di Dio”.

E poiché l’obiettivo del Capitolo è quello di “rinnovare e mettere davanti a Dio la vita dell’ordine”, il Papa ha suggerito di “tornare a Dio” attraverso il comandamento nuovo dell’amore: “Dio ci dà questo amore in molti modi”, pertanto è necessario “scoprire scoprire la presenza del Signore in ogni avvenimento, in ogni passaggio della nostra vita”. “La memoria grata del suo amore nel nostro passato – ha aggiunto il S. Padre – ci spinge a vivere il presente con passione e in modo sempre più coraggioso”.

Ma occorre dare a Dio il posto che gli spetta, altrimenti “lo occuperanno altri”; occorre rendersi conto che “è Lui il padrone della nostra vita, non altri. E, secondo il Papa, “in questo momento Dio ci chiede in modo speciale che siamo “creatori di comunione”. Siamo chiamati a creare, con la nostra presenza in mezzo al mondo, una società capace di riconoscere la dignità di ogni persona e di dividere con essa il dono che ciascuno rappresenta per l’altro. Questo – ha sottolineato il Pontefice – è il potere che abbiamo, non quello dei nostri personali ideali e progetti.

Il Papa ha concluso invitando i religiosi “a mantenere con spirito rinnovato il sogno di S. Agostino, di vivere come fratelli “con un solo cuore e una sola anima”, in modo da riflettere l’ideale dei primi cristiani ed essere profezia vivente di comunione in questo mondo affinché non ci siano divisioni né conflitti né esclusioni ma regni la concordia e si promuova il dialogo”.