Il Papa accetta la rinuncia del cardinal Wuerl

Il cardinal Donald Wuerl non è più l'arcivescovo di Washington, D.C. Papa Francesco ha accettato la sua rinuncia all'incarico arrivata in seguito all'accusa di aver coperto alcuni sacerdoti colpevoli di abusi. Nel report del grand jury della Pennsylvania che ha provocato l'inizio dello scandalo, infatti, si fa riferimento anche a fatti avvenuti nella diocesi di Pittsburgh all'epoca in cui il porporato ne era titolare. 

La lettera

Accettando la richiesta di rinuncia, Papa Francesco si è premurato di scrivere una lettera all'ex vescovo di Pittsburgh. “Sono consapevole – scrive il Pontefice – che tale richiesta poggia su due pilastri che hanno segnato e segnano il tuo ministero pastorale: cercare in tutto la maggior gloria di Dio e procurare il bene del popolo che ti è stato affidato“. Nella missiva, Bergoglio si rivolge direttamente a Wuerl, dicendo: “Riconosco nella tua richiesta il cuore del pastore che, allargando lo sguardo per riconoscere un bene maggiore che può giovare alla totalità del corpo , privilegia azioni che sostengano, stimolino e facciano crescere l’unità e la missione della Chiesa al di sopra di ogni tipo di sterile divisione seminata dal padre della menzogna, il quale, cercando di ferire il pastore, non vuole altro se non che le pecore si disperdano”. Il Pontefice esprime comprensione per la decisione del porporato americano: “Possiedi elementi sufficienti per 'giustificare' il tuo agire e distinguere tra ciò che significa coprire delitti o non occuparsi dei problemi, e commettere qualche errore. Tuttavia, la tua nobiltà ti ha condotto a non usare questa via di difesa. Di questo sono orgoglioso e ti ringrazio”.

In attesa del nuovo vescovo

Il Papa, inoltre, chiede al cardinal Wuerl di rimanere come amministratore apostolico dell'arcidiocesi fino alla nomina del nuovo vescovo. L'arcivescovo dimissionario di Washington è succeduto a McCarrick, l'ex cardinale accusato di molestie e violenze ai danni di seminaristi. Il cardinal Wuerl aveva annunciato a settembre scorso, in una lettera inviata ai sacerdoti della diocesi, la sua volontà di rimettere il mandato nelle mani del Pontefice. Quello del porporato statunitense era uno dei nomi comparsi nel discusso memoriale dell'ex nunzio apostolico negli Usa, monsignor Carlo Maria Viganò.