Il Papa a Casal Bertone: “Dove c'è degrado, ci si mette in gioco”

Forse geograficamente non è periferia, o meglio, la periferia la attraversa per farsi passaggio verso il centro della città di Roma. Casal Bertone è un quartiere popolare, di passaggio fra la Roma vecchia e quella Antica, tra gli omologhi del Pigneto e di Largo Preneste, vicino sia a Porta Maggiore che alla Stazione Tiburtina, parte del cuore pulsante della capitale. Ed è qui, nella Chiesa di Santa Maria Consolatrice, che Papa Francesco sceglie di celebrare i riti del Corpus Domini. In un'area della Città Eterna che, forse, non è periferia ma che della periferia ha i problemi, le piaghe, i disagi. E, perché no, anche l'entusiasmo di quella gente che, nonostante tutto, vuole continuare a sorridere e che non manca di accogliere (nell'ordine di centinaia di persone) il Santo Padre con tutto l'entusiasmo che ne deriva: “Tutti sono chiamati a mettersi in gioco per sollevare i più fragili in una Roma che soffre di degrado – ha detto il Papa nell'omelia della Santa Messa -. Nella nostra città affamata di amore e di cura, che soffre di degrado e abbandono, davanti a tanti anziani soli, a famiglie in difficoltà, a giovani che stentano a guadagnarsi il pane e ad alimentare i sogni, il Signore ti dice: 'Tu stesso dà loro da mangiare'… Il tuo poco è tanto agli occhi di Gesù se non lo tieni per te, se lo metti in gioco”.

Nessuna amarezza

L'invito del Pontefice è “a non lasciarsi vincere né invadere dall'amarezza”, perché “il popolo di Dio ama la lode, non vive di lamentele”. E' triste, afferma Papa Francesco, “vedere con quanta facilità oggi si maledice, si disprezza, si insulta. Presi da troppa frenesia, non ci si contiene e si sfoga rabbia su tutto e tutti. Spesso purtroppo chi grida di più e più forte, e chi è più arrabbiato sembra avere ragione e raccogliere consenso. Non lasciamoci contagiare dall'arroganza”.

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