Il cordoglio del Pontefice per le vittime di Londra: “Rattristato per la perdita di vite umane”

“Rattristato per la perdita di vite umane” e per i feriti causati dal “devastante incendio” del grattacielo di Londra. Sono le parole di cordoglio inviate da Papa Francesco stamattina, attraverso un telegramma, a quanti sono stati colpiti dalla tragedia dell’incendio alla Grenfell Tower di qualche giorno fa.

Il telegramma di cordoglio

La missiva, firmata dal Segretario di Stato card. Pietro Parolin, è stata indirizzata al cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, sede metropolitana londinese della Chiesa cattolica. Il pontefice, oltre a presentare le sue condoglianze alle famiglie, ha anche espresso il suo apprezzamento per l’opera svolta dai soccorritori.

Il martirio Olivelli

Sempre oggi, il Papa ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il martirio del Venerabile Servo di Dio Teresio Olivelli, partigiano laico, ucciso in odio alla Fede il 17 gennaio 1945.

Nato a Bellagio (in provincia di Como) nel 1916 Olivelli, impegnato nelle organizzazioni cattoliche ma anche protagonista di un giovanile disegno di conciliazione del fascismo con la fede cristiana, fu ufficiale degli alpini.

Durante la guerra si arruolò come volontario ufficiale degli alpini non sopportando di vedere che sul fronte, in Russia, fossero mandati solo soldati di umili estrazioni sociali. Dopo il 1943 si schierò contro la Repubblica di Salò. Si aggregò nella resistenza alle Brigate Fiamme Verdi. Venne arrestato, scampò alla fucilazione e poi fu nuovamente catturato, finendo nel campo di concentramento di Hersbruck (in Germania) dopo avere transitato nel lager di Fossoli, vicino a Carpi.

Lì morì il 17 gennaio 1945 per aver tentato di difendere un altro deportato e per la sua ribellione al nazismo e agli anti-valori che questa ideologia di odio propugnava sotto la bandiera dell'”arianesimo”. Per la sua opera, gli è stata attribuita la medaglia d’oro al valor militare. Inoltre, nel 1994 è stata aperta una causa di beatificazione e, nel 2015, è stato dichiarato ‘venerabile’. Ora, un ulteriore passo avanti verso gli onori degli altari: oggi infatti il Papa ne ha riconosciuto il martirio per la beatificazione.

La “preghiera dei ribelli”

Il giovane partigiano cattolico lasciò una celebre preghiera che descrive – nella resistenza cattolica – il valore morale della rivolta:

“Sui monti ventosi e nelle catacombe delle città, dal fondo delle prigioni, noi ti preghiamo: sia in noi la pace che tu solo sai dare. Dio della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia, ascolta la preghiera di noi ribelli per amore… Ribelli, così ci chiamano, così siamo, così vogliamo essere, ma la nostra è anzitutto una rivolta morale. È rivolta contro un sistema e un’epoca, contro un modo di pensiero e di vita, contro una concezione dell’esistenza. Non vi sono liberatori, ci sono solo uomini che si liberano… Nella tortura serra le nostre labbra. Spezzaci, non lasciarci piegare. Se cadremo fa’ che il nostro sangue si unisca al tuo innocente e a quello dei nostri morti, a crescere al mondo giustizia e carità”.