Il Convegno degli esorcisti, tra riflessione e condivisione

L'appello con cui Papa Francesco ha invitato i fedeli a recitare un Rosario al giorno nel prossimo mese di ottobre è arrivato in concomitanza alla chiusura del Convegno Internazionale dell'Associazione internazionale esorcisti (Aie), svoltosi a partire dal 24 ottobre presso la Fraterna domus di Sacrofano, alle porte di Roma. Un appuntamento partecipato e, come ricordato nel comunicato stampa di congedo, “una formazione permanente degli esorcisti”, ai quali “permette a questi ultimi, provenienti da Paesi di tutti i continenti, di incontrarsi per condividere le proprie esperienze e riflettere insieme sul ministero loro conferito”. Un compito fondamentale poiché, come ricordato dal Santo Padre, la Chiesa tutta deve comprendere l'importanza della difesa dalle forze del male, specie nei tempi odierni.

Il Convegno

L'evento, come spiegato, “da una parte contribuisce incisivamente, grazie all'intervento di relatori qualificati”, dall'altra “rinsalda ogni volta di più il profondo e insopprimibile legame che unisce l'Aie e i suoi soci alla Chiesa, universale e particolare, della quale il ministero esorcistico esprime la materna sollecitudine verso i più poveri tra i poveri, che sono quanti soffrono a causa dell'azione straordinaria del maligno”. Una finalità assicurata proprio “dal messaggio e dalla benedizione con la quale il Santo Padre Francesco ha voluto paternamente accompagnare la celebrazione del Convegno”. Un messaggio in cui il Pontefice auspicava come l'evento potesse significare “un valido aiuto per quanti cercano, come buoni samaritani, di alleviare e guarire le ferite causate dall'opera del maligno”.

Un impegno rinnovato

Sei giorni di incontri, di relazioni e di preghiera, durante i quali si sono succeduti importanti interventi come quello del Prefetto della Congregazione per il Clero, il cardinale Beniamino Stella, e la relazione presentata da mons. Giacomo Cirulli, Vescovo della Diocesi di Teano Calvi in Italia, “nella quale ha reso testimonianza del suo ministero di esorcista che, dopo la consacrazione episcopale, si completa e si prolunga nella sua missione di Pastore di una Chiesa locale”. Nella giornata conclusiva, ospiti anche il card. Angelo De Donatis, vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma, e il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Proprio il porporato, ha ricordato agli esorcisti l'importanza della carità, spiegando che “siamo tutti fragili, e qualcuno di voi, forse, scontrandosi con le difficoltà del suo ministero, potrebbe essere tentato di desiderare dei doni straordinari di discernimento, che magari gli risparmino la fatica dell’osservare, del riflettere e del pregare. Peggio ancora sarebbe se desiderasse doni che gli creino attorno un’aureola di persona straordinaria, di esorcista potente, di personaggio da ammirare. La Chiesa questi doni straordinari non li ha mai richiesti ai suoi esorcisti… La carità, invece, in un sacerdote, al quale il ministero di esorcista viene affidato in modo stabile o ad actum, non può e non deve mai mancare, perché il ministero esorcistico è, per l’appunto, un servizio di carità da compiere con fiducia e umiltà, sotto la guida del Vescovo della Diocesi”. Un appuntamento dunque importante che ha risposto all'auspicio del Papa, ergendosi a momento non solo di riflessione ma anche di rinnovamento dell'impegno ministeriale di contrasto all'azione maligna che, “presente in diverse forme nella vita di tante persone, rende drammatica e più faticosa l'esperienza quotidiana”.