Il cardinal Bassetti incontrerà sfollati e volontari

Il presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, martedì 5 e mercoledì 6 dicembre, su invito del Vescovo dell'Isola di Ischia, mons. Pietro Lagnese visiterà le zone terremotate di Casamicciola e Lacco Ameno. Nel corso delle due giornate incontrerà, oltre ai volontari e ai soccorritori, tutti coloro che sono stati colpiti negli affetti e hanno perso i beni e la casa, spesso frutto del lavoro di una vita.

Il programma

In particolare, il programma prevede martedì 5, alle ore 16:20 l’accoglienza a Ischia Porto da parte del vescovo Lagnese, alle ore 18:00 la S. Messa presieduta dal cardinale con la popolazione colpita dal sisma, presso la chiesa conventuale dei padri passionisti a Casamicciola. Poi, alle 19:30 l’incontro con i volontari della Caritas al Centro “Papa Francesco” di Ischia. Mercoledì 6 dicembre, invece, alle ore 10:00 presso l’ex Capricho di Casamicciola il porporato incontrerà le autorità civili e militari e i volontari. Poco dopo visiterà la basilica di S. Maria Maddalena a Casamicciola e alle 11:00 i luoghi più colpiti dal sisma (Piazza Majo, La Rita, Fango). Seguirà quindi l’incontro con gli sfollati. Infine, a mezzogiorno, la visita alla chiesa di S. Giuseppe a Lacco Ameno. Nel pomeriggio, alle ore 16:20 è prevista la partenza del presidente della Cei con Aliscafo Alilauro da Ischia per il Molo Beverello di Napoli.

Il terremoto di Ischia

Due donne morte, 39 feriti. E' il bilancio del terremoto di magnitudo 4 che ha colpito Ischia nella serata del 21 agosto 2017. La scossa è stata registrata a una profondità di appena dieci chilometri al largo del Golfo di Napoli. I danni maggiori sono stati registrati nella frazione di Casamicciola, sulla costa nord, già teatro di un disastroso sisma nel 1883 che causò 2.300 morti. Dopo il terremoto, si sarebbe verificato un black-out che ha lasciato, per alcuni minuti, il centro abitato completamente al buio. Il sisma ha causato la morte di due persone: una donna è morta colpita dai calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio, mentre un'altra donna è stata estratta senza vita da sotto le macerie della sua abitazione. Quella notte, grazie a tre corse organizzate sotto il coordinamento del Comando generale delle capitanerie di Porto, 1.051 persone hanno lasciato l'isola per essere accolte a Pozzuoli dai volontari della Croce Rossa italiana, come riportato dall'Agi, prima di allontanarsi autonomamente. Per quelli rimasti sull'isola e hanno bisogno di assistenza, invece, sono stati allestiti due punti di prima assistenza nei due comuni maggiormente colpiti. L’ospedale principale, il Rizzoli di Lacco Ameno, è stato prontamente evacuato dopo l’individuazione di alcune crepe sulle pareti. Già nei minuti successivi alla scossa, l’unità di crisi del Cardarelli è stata avviata, per eventuali necessità di trasporto in eliambulanza, ed è scattato il piano di emergenza sanitario per la popolazione. Secondo alcune testimonianze, la scossa ha aperto profonde crepe nelle mura delle abitazioni, costringendo centinaia di persone a riversarsi in strada in attesa che il terremoto cessasse.