Il card. Dolan condanna l'attacco alla casa del rabbino

Un disgustoso atto di violenza contro i nostri fratelli e sorelle ebrei”. Così l’arcivescovo di New York, card. Timothy Dolan, ha definito l’attacco che sabato sera è stato perpetrato nella casa del rabbino Chaim Rottenberg, a Monsey, una cittadina nella valle dell’Hudson, mentre veniva celebrata la festa di Hanukkah. Cinque persone sono ferite e due sono in condizioni gravi, tra questi anche il figlio del rabbino. A sferrare l’aggressione a colpi di machete Grafton E. Thomas, che ora si trova in custodia cautelare con l’accusa di tentato omicidio. “Questo è solo l’ultimo di una serie di attacchi contro la comunità ebraica che sono da condannare senza riserve perché contrari a tutto ciò che la fede rappresenta”, ha continuato il cardinale spiegando che “l’odio non ha posto nella nostra città, nel nostro stato e nella nostra nazione, o in qualsiasi altra parte del nostro pianeta”. Dolan ha precisato che “un attacco a qualsiasi persona o gruppo a motivo del suo credo religioso è un attacco contro tutti noi” e nella messa della domenica, da lui officiata, speciali preghiere sono state rivolte alle vittime per esprimere solidarietà e “respingere odio e bigottismo ovunque si verifichino”.

Wcc

Anche il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) ha condannato in un comunicato l’attacco avvenuto il 28 dicembre nella casa del rabbino durante la celebrazione di Hanukkah. “Condanniamo questo attacco e l’ideologia antisemita, razzista ed estremista che potrebbe aver motivato questo gesto. Sottolineiamo, inoltre, l’importanza di garantire un’adeguata sicurezza per tutti, in particolare le minoranze, nei nostri Paesi”, si legge nel comunicato Wcc. Ciò che preoccupa il Consiglio, sottolinea su Sir il segretario generale del Wcc, il rev. Olav Fykse-Tveit, è che l’attacco è “l’ultimo di una serie contro ebrei nella regione, incluso un massacro in una drogheria kosher nel New Jersey all’inizio di questo mese”. Si tratta, pertanto, di “una chiara manifestazione di antisemitismo razzista che, purtroppo, è in aumento negli Stati Uniti e altrove”, sottolinea il segretario generale del Wcc ribadendo il diritto di tutti a “radunarsi in luoghi di culto in pace”. “Come fratelli e sorelle nella fede, e come compagni di umanità”, prosegue, “condanniamo questa violenza contro fedeli che stanno osservando pacificamente il loro periodo più santo. Ci rattristiamo per le vittime dell’attacco e preghiamo per la comunità ebraica. Inutile dire che questo tipo di violenza e odio razzista ci ripugna, rafforzando la nostra determinazione a lavorare con ebrei e cristiani per opporci ovunque all’odio e infondere rispetto per tutte le persone”.