Il Card. Bassetti: “L'Europa sia più solidale”

Mentre ci si avvicina all'apertura del Summit sulla protezione dei minori nella Chiesa durante cui rappresenterà la Conferenza Episcopale italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti torna ad esprimersi su uno dei temi di maggiore attualità, quello dell'immigrazione.

Le parole del capo dei Vescovi

Il Cardinale Gualtiero Bassetti ha ricordato che l'Europa si trova di fronte a “sfide epocali”. Su tutte, senz'altro quelle rappresentate dal fenomeno migratorio. L'Arcivescovo di Perugia-Pieve ha commentato: “si registrano flussi di migranti che giungono in Sicilia e da sempre questa terra si è contraddistinta per la sua straordinaria capacità di accoglienza“. Il presidente della Conferenza episcopale italiana lo ha affermato a Noto, nel corso di un incontro con i giornalisti organizzato in occasione della memoria liturgica di San Corrado, patrono della città siciliana. Il presidente della Cei ha osservato: “Girando in questa zona del Sud Est della Sicilia dove vi sono tante aziende, ho notato che non si parla solo di disoccupazione ma si opera anche per creare posti di lavoro”. “Ci sono in queste stesse imprese tanti migranti che lavorano. Credo sia necessario – ha continuato – una maggiore solidarietà a tutti i livelli, a cominciare dalla nostra Europa“. E su quest'ultima, il Cardinale Gualtiero Bassetti ha eloquentemente detto: “Si pensa solo alle grandi banche e ai molteplici interessi”.

L'incontro

A margine dell'evento a Noto, il capo dei Vescovi italiani ha potuto incontrare anche don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore di Meter onlus, l'associazione contro la pedofilia e che tutela i diritti dei bambini. Il Cardinale Bassetti ha espresso apprezzamento per l'attività: “Non posso che apprezzare il Vostro costante impegno e ribadire che tutta la Chiesa Italiana è riconoscente per il Vostro impegno. Non possiamo che stare dalla parte di coloro che hanno subito degli abusi, un dramma che ci coinvolge tutti e che ci sprona a operare sempre di più per la salvaguardia dei bambini e dei vulnerabili. E’ un dolore profondo che ci responsabilizza tutti”.