I patriarchi condannano i bombardamenti

Con un comunicato congiunto, pubblicato in arabo e in inglese, il patriarca greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente Giovanni X, quello siriaco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente Ignazio Aphrem II e quello melchita-greco cattolico di Antiochia, Alessandria e Gerusalemme, Giuseppe Absi, hanno condannato il bombardamento messo a segno nella notte di sabato scorso da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia in Siria. Una presa di posizione comune, molto forte, in cui l'attacco viene definito senza mezzi termini “brutale aggressione” e viene lanciato un appello per un intervento risolutivo dell'Onu. “Questa brutale aggressione – si legge nel comunicato – è una chiara violazione delle leggi internazionali e della Carta delle Nazioni Unite, perché è un assalto ingiustificato a un Paese sovrano, membro dell’ONU. Ci provoca grande dolore che provenga da Paesi potenti a cui la Siria non ha causato alcun danno in alcun modo”. I leader religiosi mettono anche in risalto la mancanza di prove certe dell'uso di armi chimiche: “Le accuse degli Stati Uniti e di altri Paesi secondo cui l’esercito siriano starebbe usando armi chimiche e che la Siria è un Paese che possiede e usa questo tipo di arma sono affermazioni ingiustificate e non supportate da prove sufficienti ed evidenti. Il tempismo di questa ingiustificata aggressione contro la Siria, quando la Commissione internazionale indipendente di inchiesta stava per iniziare il suo lavoro in Siria, mina il lavoro” della commissione.

Poi i tre Patriarchi avvertono che in questo modo viene distrutta la “possibilità di una soluzione politica pacifica” e porta inevitabilmente “a un’escalation e a maggiori complicazioni”, ridando slancio “alle organizzazioni terroristiche”. Infine l'appello “al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite” perché svolga “il suo ruolo naturale nel portare la pace, anziché contribuire all’escalation delle guerre” e “a tutte le Chiese dei Paesi che hanno partecipato all’aggressione, perché adempiano ai loro doveri cristiani, secondo gli insegnamenti del Vangelo, e condannino questa aggressione, richiamando i loro governi a impegnarsi per la protezione della pace internazionale”. I tre religiosi chiedono infine “di rafforzare gli sforzi della riconciliazione nazionale per proteggere il Paese e preservare la dignità di tutti i siriani”.