I cristiani dello Sri Lanka chiedono al Papa di posticipare la visita nel Paese

Il Christian Solidarity Movement (Csm), associazione cristiana per i diritti umani attiva in Sri Lanka ha chiesto al Papa di posticipare il viaggio nel Paese asiatico previsto per il gennaio 2015. Un appello lanciato per il bene del Pontefice e dello stesso Sri Lanka. Nessun rischio per l’incolumità del Santo Padre, la richiesta ha solo un carattere politico visto che la visita rischia di essere “viziata” dalla vicinanza delle elezioni presidenziali. Il gruppo religioso discute della questione fin dal 22 novembre scorso e continua a fare pressioni sulla Santa Sede.

L’arrivo di Bergoglio è previsto per il 13 gennaio, vale a dire 5 giorni dopo il voto. Da programma Francesco dovrebbe restare nel Paese tre giorni prima di partire per le Filippine. “In un primo momento – ha spiegato il Csm – avevamo capito che un papa non visita un Paese quando le elezioni si terranno o un mese prima o un mese dopo il suo arrivo”. Il timore è che la figura del Pontefice possa essere strumentalizzata dagli organizzatori delle campagne elettorali per acquisire consenso. In questo periodo sono, infatti, comparsi cartelloni che ritraggono il vescovo di Roma con il presidente Mahinda Rajapaksa.

“Non desideriamo – hanno spiegato – vedere le immagini del papa usate da alcun politico”. Nell’appello indirizzato alle “autorità vaticane”, il Christian Solidarity Movement ribadisce “l’unicità di papa Francesco, in particolare il suo amore per i poveri e gli emarginati. Apprezziamo i suoi sforzi per portare cambiamenti nella Chiesa”.