Grande attesa in Giappone per Papa Francesco

Giappone

Manca meno di un mese al viaggio di Papa Francesco in Thailandia e Giappone, previsto dal 20 al 26 novembre prossimi e la Chiesa nipponica attende con trepidazione la visita del successore di Pietro. Ieri la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto il programma dettagliato della visita, che era già stato presentato il 2 ottobre scorso ed è rimasto pressocché invariato: dopo una visita in Thailandia, il 32° viaggio internazionale del Pontefice si snocciolerà fra Nagasaki e Hiroshima per concludersi a Tokyo in tre giorni.

Aspettativa e testimonianza

“Ci aspettiamo dal Papa un forte incoraggiamento a testimoniare la nostra fede in una società che ha tanti problemi riguardo alla vita” è il commento rilasciato ad Avvenire dall'arcivescovo di Nagasaki, mons. Joseph Mitsuaki Takami, presidente della Conferenza episcopale nipponica. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Giappone è il quinto Paese al mondo con il più alto tasso di sucidi. Stando al rapporto denominato White Paper, soltanto nel 2018 si sono resgistrati complessivamente 20.840 suicidi, con un rapporto di 2,8 casi fra i giovanissimi per ogni 100.000 abitanti. Ad essere incriminata è la cultura focalizzata sulla performance,  che non lascia scampo a soggetti ritenuti “deboli” socialmente. Più diffuso fra i 40-50enni è, invece, il cosiddetto fenomeno del karoshi, la morte per stress da iper-lavoro, che è una costante dell'ecosistema lavorativo giapponese. In Giappone, questa “cultura della morte” prende diverse pieghe: c'è la pena di morte e i media nipponici si aspettano che il Pontefice potrebbe far visita a un condannato a morte, l'83enne Iwao Hakamada, anche se ancora nulla è confermato. 

Nella terra che adottò Pedro Arrupe

È attesa la visita del Pontefice nelle città simbolo del disastro atomico, Nagasaki ed Hiroshima, quei luoghi straziati dalla guerra mondiale che videro le orme di padre Pedro Arrupe, Preposito Generale della Compagnia di Gesù. Arrupe era maestro dei novizi a Hiroshima quando, il 6 agosto 1945, fu sganciata la bomba atomica sulla città. Per aiutare la popolazione, il gesuita tramutò il noviziato in un ospedale da campo e, grazie ai suoi studi medici, fu in grado di aiutare molti feriti. La detonazione della bomba e la dedizione agli ultimi segnarono la vita del presule, spingendolo a reinterpretare la missione della Compagnia al servizio della fede e alla promozione della giustizia. Papa Francesco commemorerà i 26 mariti giapponesi e pronuncerà un discorso sulle armi nucleari. Come ha dichiarato a NHK World-Japan Juan Haidar, il direttore della Sophia University, “il Papa senza dubbio vuole un mondo libero dal nucleare”.

L'omaggio ai Gesuiti

Come da programma, l'ultima tappa del viaggio del Santo Padre sarà riservata ai Gesuiti, suoi confratelli, fra i pionieri dell'evangelizzazione nella Terra del Sol Levante. La storia della Compagnia di Gesù nel Paese è spesso venata del sangue dei martiri. Omaggiando l'ordine, Papa Francesco intende ricordare anche loro, le persecuzioni sopportate, ma anche la gioia dei discepoli, mai abbandonati dall'amore di Cristo e dal popolo nipponico che ha imparato ad accoglierli. Prima di intrattenersi con l'ordine, il Papa incontrerà privatamente l'imperatore Naruhito presso il Palazzo imperiale, a cui seguirà l'incontro con il primo ministro Shinzo Abe e le autorità del corpo diplomatico.