Giusy Versace testimonial della Corsa dei Santi per le “spose bambine”

Saranno 4500 i partecipanti alla decima edizione della “Corsa dei Santi“, la gara podistica che partirà alle 9.50 di domani da piazza Pio XII, davanti a S. Pietro. Dieci chilometri la distanza da percorrere ma quest'anno la novità è una corsa non competitiva sulla stessa distanza, a cui si sono iscritti 1200 partecipanti, oltre alla tradizionale passeggiata per famiglie aperta a tutti su 3 km alla quale prederanno parte oltre 2000 persone. La manifestazione promossa dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo unisce sport e solidarieta e quest'anno vuole richiamare l'attenzione sulla piaga delle “spose bambine“. I missionari salesiani di Bangalore, in India, sono infatti impegnati a contrastare questa consuetudine locale di far sposare molte bambine da uomini adulti, spesso anziani. Sarà possibile sostenere questo progetto con gli sms solidali attraverso il numero 45549 fino al 6 novembre. Testimonial della Corsa dei Santi è la campionessa paralmpica Giusy Versace, argento nei 200 metri e bronzo nei 400 agli Europei nel 2016, finalista alle Olimpiadi di Rio sulle stesse distanze.

“Lo sport è un grande mezzo di integrazione ma anche di comunicazione – ha detto l'atleta – Sicuramente per chi vive una disabilità come me ma anche per tanti altri banalmente è la scusa per uscire di casa, di confrontarsi con altri, di alzare l'asticella e a volte di meravigliarsi dei risultati che si possono raggiungere. Io stessa tante volte mi attribuiscono una forza che forse nemmeno penso di avere. Ho scoperto invece di avere uno spudorato amore per la vita, amo le sfide, mi diverto, e alzare l'asticella mi aiuta anche a mettermi alla prova e mi meraviglio delle cose che riesco a fare. Mi piace anche l'idea di dire ai ragazzi, alla gente che se ce l'ho fatta io con due gambe finte, ce la possono fare tutti, basta crederci e volerlo. La Corsa dei Santi, come tutte le manifestazioni sportive che si abbinano a una causa giusta come è in questo caso quella delle spose bambine, credo sia importante perché alla fine la gente contribnuisce economicamente, con gli sms solidali o con la quota di iscrizione, però è bella l'idea di prestare le gambe a una giusta causa, mi piace proprio questo concetto. Sono molto felice di essere qui come madrina, anche se non correrò…”.

Perché?

“Perché sono in giro con uno spettacolo teatrale e non mi sono portata le gambe da corsa… Perciò darò solo il via e mi fermerò a tifare, a supportare, a sottolineare l'importanza di questo tema”.

La sua è anche una bella testimonianza di fede.

“Ho una grande fede, penso che aiuti sicuramente a non arrabbiarsi con la vita, a dare un senso a tutte le cose che si fanno. E' stata un po' la mia formula per ricominciare. Avevo una fede grande anche prima ma ora ho più consapevolezza, un grande senso di gratitudine a Dio per questa seconda opportunità che mi ha dato. Dare il via alla gara in un posto per me incantato come il Vaticano rende tutto ancora più entusiasmante. Mi vengono i brividi solo a pensarci…”.

Ha mai incontrato Papa Francesco?

“Sì ho avuto l'onore di incontrarlo già due volte, gli ho anche regalato una copia del mio libro ma non so se l'ha letto… Mio fratello scherzando mi ha detto che sono stata stupida a non metterci il numero di telefono perché magari mi avrebbe richiamato… però ho avuto questo privilegio, ho anche ballato in Aula Nervi l'anno scorso e in occasione di un incontro con l'Unitalsi, famiglia di cui faccio parte come volontaria. Il Papa sembra uno di noi, un vicino di casa ma è pazzesca l'energia che trasmette anche solo un suo sguardo. Sogno che un giorno scenda da lì con la sua veste bianca e si metta a correre insieme a noi: è capace di tutto, perché no!”

Faceva riferimento al suo spettacolo teatrale “Con la testa e con il cuore si va ovunque”: un grande successo.

“E' un'altra sfida, è un progetto di cuore e parte degli incassi andranno alla onlus che ho fondato per dare ad altri disabili la stessa opportunità che ho avuto io. E' un'ora e un quarto di emozioni, un'altalena di emozioni dove racconto sì la tragedia che ha caratterizzato la mia vita, il sudore, la sofferenza ma anche la fede, l'amore per la vita, e tutte le cose belle che ho tirato fuori. Sul palco con me ci sono Daniele Stefani, amico cantante e musicista, e Raimondo Todaro, con cui mi racconto anche ballando. Saremo il 3 novembre a Mestre, poi a Bologna e Firenze. E l'anno prossimo speriamo in una tournée ad hoc per le scuole. Sono venuti tanti ragazzi a vedere lo spettacolo e mi fa piacere quando alla fine si avvicinano semplicemente per dire grazie perché vuol dire che hai colpito il cuore. Se posso trasferirgli un po' della mia energia sono felice perché penso che ce ne sia davvero bisogno. La gente si è dimenticata di quanto bella sia la vita ed è talmente bella che a volte ci dimentichiamo di viverla. Se nel mio piccolo posso ricordarlo ai più giovani, sono felice. Fa male leggere titoli sui giornali di chat clandestine, di whatsapp di ragazze che si scambianmo metodi per morire, ragazze malate di anoressia… abbiamo tutto dalla vita e ci dimentichiamo di ringraziare”.

Il progetto “Bambina o sposa?” dei salesiani coinvolge le comunità della parte meridionale dell'India in maniera trasversale, dal livello tribale fino alle autorità governative, attraverso le famiglie, gli insegnanti e gli educatori, per ottenere un vero e proprio cambio culturale e legislativo. Sono 18.000 le persone coinvolte, di cui 7.000 adulti e 500 bambine e adolescenti coinvolte in programmi educativi. I missionari salesiani ogni anno riescono a salvare circa 80 bambine da un destino di violazione dei loro diritti di salute fisica, riproduttiva e psicologica ma sono molte altre le ragazze da strappare a questa tradizione che spesso affonda le radici nella povertà.

La corsa sarà trasmessa in diretta da Canale 5 nell'ambito dello Speciale Tg5 “Il velo strappato” in onda dalle 9.40 e condotto da Paola Rivetta.